Sanremo 2023, come è andata la seconda serata

Perché i Black Eyed Peas non hanno cantato Where is the love?

Se la prima serata di Sanremo 2023 è iniziata all’insegna dell’istituzionalità, la seconda è cominciata all’insegna della storia. Un tocco vintage che, inutile negarlo, piace.
Ci possono proporre i più scenografici degli outfit, look studiati di “Achillelauriana” memoria, ma alla fine se sul palco ti trovi Al Bano, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, ti scateni il doppio.
E’ il nazionalpopolare che impatta su ognuno di noi: sei a casa balli e canti, sei in sala stampa balli e canti, sei tra il pubblico balli e canti. Un blocco di scaletta durato un mezzora abbondante che inizia con: “guarda chi hanno tirato fuori” ma poi finisce con l’ugola in difficoltà. Il canto ha avuto la meglio sulla voglia di polemica per quanto sia antico il festival. Gli highlander, come li ha definiti Fiorello, non stancano mai.
Dopo questo trio di colonne portanti della musica italiana, inizia la kermesse che termina con Marco Mengoni ancora primo in classifica. La sua Due Vite piace e continua a convincere. I vincitori della seconda serata però sono Colapesce Dimartino. 

E’ il Sanremo dei millennial: nella serata si susseguono gli Articolo 31, Nek e Francesco Renga che festeggiano rispettivamente 30 e 40 anni di carriera, Paola e Chiara vestite solo di glitter e con una canzone che ci porteremo fino all’estate, i Black Eyed Peas che si sono esibiti con “Mamacita, “Don’t you worry”, “I Gotta Feeling”,”Simply the best”.
Partiamo da loro: sì anche la band californiana ha fatto scatenare il pubblico. Simply the best, che non è solo il titolo del loro ultimo singolo con cui hanno chiuso la loro ospitata nella città dei fiori, ma è anche il modo migliore per definirli. Creatori seriali di hit, un voto basso sarebbe improprio ma non hanno il massimo perché non hanno cantato Where is the love.
Francesco Renga e Nek cantano da Piazza Colombo sulle note dei loro successi “La tua bellezza” e “Fatti avanti amore”. Festeggiano anniversari della loro carriera e a noi fanno un regalo bellissimo. Certo un medley più lungo potevano farlo. Sufficienza meritata ma potevano avere più spazio.

E poi c’è Bruno, la vera rivelazione di questa seconda serata. Diffidando del proprio inglese e per intervistare i Black Eyed Peas, Amadeus chiama lui sul palco. E’ Bruno il corista, al bisogno interprete.  Se la cava alla grande e gli ospiti finiscono per fargli un coro: “Bruno Bruno”. Alla fine Amadeus gli lascia lanciare il nuovo brano dei Black Eyed Peas. Cresce la gloria e il numero di follower per Bruno Corazza che è stato molto apprezzato anche e soprattutto dal pubblico femminile.

La seconda serata dà spazio alla comicità, quella di Angelo Duro. Un po’ troppo duro e ruvido. Sul palco dell’Ariston resta in mutande e prima di andarsene fa il dito medio al pubblico che lo applaude. Comunque non è che si sale sul palco di Sanremo bisogna per forza fare qualcosa di sensazionale e fuori gli schemi per far parlare di sé. Ma un monologo comico per regalare leggerezza e un pizzico di riflessione non bastava?

Fedez non partecipa alla gara ma prende parte all’evento canoro dalla nave in Costa Smeralda. Da qui fa partire l’attacco al ministro Salvini senza nominarlo per le sue critiche a Rosa Chemical e per il suo vice-ministro vestito da nazista di cui strappa la foto. Tutta questa politica e questo attacco al Codacons usando come canale per farlo Sanremo, ha stancato. Fede non fare il rapper irriverente che odia tutti,  sei più simpatico quando non fai il politically involved.

Voto alto per Francesca Fagnani. E’ una belva sul palco.  Ci sa fare. Il suo monologo non è una paternale e non c’è moralismo. Con eleganza, pacatezza ma coinvolgimento ha dato la parola ai detenuti delle carceri minorili. Ha raccontato una storia toccando gli animi senza diventare retorica. Non è autoreferenziale eppure ha fatto emergere la sua bravura. Ma quella è stata chiara da quando ha sceso le scale all’intervista a Morandi e Amadeus. Con lei si chiude il racconto della seconda serata per finire in bellezza le nostre pagelle. Può calare il sipario con una standing ovation per lei.

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