Sanità nel Lazio: investimenti al Sant’Eugenio per un ospedale più moderno e sicuro
Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha visitato il Sant’Eugenio di Roma per inaugurare i nuovi servizi attivati grazie a un investimento di 6,5 milioni di euro. L’obiettivo è restituire all’ospedale il suo ruolo di eccellenza, con un focus sul miglioramento delle strutture e delle tecnologie a disposizione dei cittadini. I fondi, stanziati dalla Regione Lazio anche in vista del Giubileo 2025, hanno permesso l’implementazione di nuovi servizi cruciali per il sistema sanitario.
Le novità del Sant’Eugenio
Tra le principali attivazioni e i miglioramenti strutturali, l’ospedale ora dispone di una nuova Terapia Intensiva di 520 metri quadrati con 10 posti letto, 8 postazioni e 2 stanze di isolamento, che si aggiungono agli 11 posti letto già esistenti, rendendo il reparto all’avanguardia e pronto a gestire emergenze complesse. È stato inoltre aperto un nuovo reparto di degenza e day hospital, pensato per ridurre i tempi di attesa e la pressione sul Pronto Soccorso, facilitando i ricoveri e offrendo servizi diurni per esami e terapie.
Per potenziare le attività diagnostiche, è stata installata una nuova TAC 256 strati, che migliora la capacità di diagnosi e la gestione delle urgenze. Infine, sono stati completati i lavori di adeguamento antisismico dell’edificio A, garantendo maggiore sicurezza per pazienti e personale.
Il Presidente Rocca si è detto orgoglioso dei progressi, sottolineando come questi investimenti siano parte di un piano più ampio che sta portando risultati concreti in tutta la Regione, come dimostrato dalla riduzione dei tempi di attesa nei Pronto Soccorso, passati da una media di 1.600 a meno di 1.000 minuti.
Anche Francesco Amato, direttore generale della ASL Roma 2, ha ribadito l’importanza delle risorse stanziate, confermando l’impegno a continuare il percorso di potenziamento della sanità locale, con nuove inaugurazioni previste nelle prossime settimane, tra cui l’apertura delle Case della Comunità, per garantire una migliore assistenza territoriale e ridurre gli accessi impropri ai Pronto Soccorso.