Multe di Portonaccio, guai su guai sul Comune grillino: indaga la Corte dei conti, pronto esposto in Procura
“Abbiamo detto: cari uffici verificate se ci sono le condizioni per l’annullamento in autotutela delle multe. Gli uffici interpellati non hanno ritenuto esserci i presupposti per annullare le multe. Come parte politica abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Abbiamo dato l’input di ripristinare la preferenziale, i progetti poi li fanno gli uffici”. Enrico Stefàno, consigliere M5s, ispiratore e demiurgo della corsia preferenziale di via di Portonaccio, se ne lava le mani e scarica la responsabilità sugli uffici. Lo ha fatto venerdì scorso durante l’incontro con i cittadini di via Tiburtina. Un incontro per parlare del futuro del quadrante, durante il quale c’è stato un blitz del comitato Uniti contro le multe in via di Portonaccio.
Una risposta che conferma una volta di più la linea di chiusura da parte dei pentastellati sulla vicenda, come a dire, parafrasando: “se mancanze ci sono state, non sono state le nostre”. Di guai, tuttavia, da via di Portonaccio sul Comune ne continuano a piovere di continuo. Il pasticciaccio è infatti finito sul tavolo della Corte dei Conti e presto finirà anche a piazzale Clodio. E se i grillini hanno ignorato le oltre 300.000 multe, difficilmente potranno fare lo stesso con le richieste di chiarimenti dei giudici.
Indaga la Corte dei Conti: lo spettro del danno erariale
E’ di ieri infatti la notizia – riportata tra gli altri dal Corriere della Sera – che i magistrati della procura regionale della Corte dei Conti, coordinata da Andrea Lupi, hanno avviato un’inchiesta. Alla base c’è la prospettiva di un fiume di risarcimenti a cui il Campidoglio potrebbe essere condannato. Dopo i primi ricorsi accolti e le annesse condanne al Comune di Roma, il rischio sembra essere alquanto concreto. Così si vuole capire chi ha sbagliato e a chi addebitare l’evidente danno erariale. Così lo spettro che ha impedito – parole di Enrico Stefàno a giugno – di mettere in autotutela le multe, si ripresenta proprio come i migliaia di cittadini multati avevano facilmente pronosticato.
La denuncia in Procura: “Omissione in atti d’ufficio”
“Sin da giugno lo avevamo segnalato”, spiega Leandro Casini del comitato Uniti contro le multe di via di Portonaccio. “L’abbiamo messo anche nero su bianco nella nostra istanza presentata al Comune ed anche nella commissione trasparenza abbiamo detto chiaramente che il rischio era che il Campidoglio dovesse pagare i risarcimenti”. Anche per questo il comitato ha cercato un’interlocuzione con la parte politica grillina, ricevendo come risposta il silenzio. Ed in forza di quest’allarme ignorato il comitato sta approntando un esposto alla Procura di Roma: “Pensiamo ci sia stata un’omissione in atti d’ufficio”, continua Casini. “L’allarme è stato scientemente ignorato, anche di fronte a quella che era la soluzione più semplice, ovvero l’autotutela”.
“Quanto costerà alle casse comunali la furbata targata 5 Stelle?”
Ma non finisce qui. Anche dalla politica arrivano denunce. E’ Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia, ad annunciare un secondo esposto alla corte dei Conti. Commentando i primi ricorsi vinti spiega: “Certamente è una prima sentenza ma vista la valanga di ricorsi direi che per i 5 Stelle si mette male. D’altronde la mozione a mia firma – votata all’unanimità dall’Aula ma disattesa poi dai grillini – prevedeva una moratoria e conferma che, se si fosse dato seguito a quel provvedimento, la situazione a luglio sarebbe stata ancora risolvibile. Se adesso l’Amministrazione dovesse essere condannata per tutti i ricorsi quanto costerà alle casse comunali la furbata targata 5 Stelle? Sicuramente una cifra astronomica, valuteremo la possibilità di presentare un esposto alla Corte dei Conti”.
I ricorsi vanno avanti
Ai ricorsi vinti dall’Avvocato del Cittadino, la settimana scorsa se ne sono aggiunti altri. Altri giudici di Pace invece hanno rinviato a febbraio il giudizio. Manca ancora quindi quello che gli avvocati definiscono, in gergo, un orientamento comune che velocizzerà le pratiche. La corposità del dossier e le prove contro il Comune sembrano però essere tali e tante da non lasciare molti dubbi sugli esiti. In particolare un punto di svolta si sarebbe avuto il 12 luglio quando è stata rifatta la segnaletica. Secondo diversi legali protagonisti dei ricorsi, interpellati da RomaToday, sarà proprio quella la data dirimente. I ricorsi per multe precedenti dovrebbero essere tutti accolti. Più difficile invece che accada per quelli successivi. Un rifacimento che è diventato un’ammissione di colpa, acuita poi dal nuovo cartello affisso una settimana fa.
I ricorsi al Prefetto e gli uffici in tilt
Ci sono poi i ricorsi al Prefetto che stanno paralizzando il lavoro dell’ufficio contravvenzioni, i cui impiegati hanno per primi lanciato l’allarme sulla mole di ricorsi da smaltire. Qui il rischio è di non riuscire a difendersi. Sono migliaia quelli che hanno scelto la strada dell’impugnazione davanti al Prefetto, il quale ha 210 giorni per decidere e 150 per notificare la risposta. Decorso quel termine vale la regola del silenzio assenso e i ricorsi si intenderanno accolti. Una strada questa imboccata da molti avvocati anche perché la bocciatura non pregiudica la possibilità di presentare un ulteriore ricorso al Giudice di Pace.
I ricorsi di chi ha pagato
E chi ha pagato? Si potrebbe aprire qui un’ulteriore fronte. Diverse le associazioni che, in attesa di un orientamento consolidato, stanno approntando le cause per chiedere il risarcimento delle multe. Anche in questo caso ci sarà un esposto in Procura. Insomma guai su guai di fronte ai quali la posizione pilatesca dei grillini e dell’ispiratore della preferenziale Enrico Stefàno difficilmente potrà proseguire.
La vicenda
Dal 20 aprile via Portonaccio, in direzione Tiburtina, è tornata ad essere preferenziale. Nella notte proprio Enrico Stefàno, trionfante, si era fatto riprendere con alle spalle gli operai che disegnavano le strisce gialle a terra. Dal 2 maggio sono state poi attivate le telecamere che fotografano e multano chi passa per quella strada. Una scarsa comunicazione, unita ad una segnaletica non evidentissima, hanno ingenerato la convinzione che nulla fosse cambiato. A metà maggio, con la nostra telecamera [GUARDA IL VIDEO], abbiamo documentato come i passaggi fossero tanti e la preferenziale praticamente non recepita. Ai tanti automobilisti chiedevamo: “Lo sa che ha preso una multa?”. Negative le risposte. Da quel giorno però le auto hanno iniziato a diminuire. Ad aumentare invece è stata l’ansia dei cittadini che in breve tempo si sono riuniti su facebook in un gruppo che oggi raccoglie oggi oltre 16.000 persone. Le multe invece sono diventate 235.000 (136.000 a maggio, quasi 99.000 a luglio). In molti hanno ricevuto più verbali. Qualcuno, passando tutti i giorni, è arrivato a superare quota 40. Un dramma che ha portato a manifestazioni e proteste e che si è trasformato appunto in una valanga di ricorsi che ora rischiano di gravare sulle già disastrate casse del Comune di Roma.
In collaborazione con: