Manuel Bortuzzo: “Incontrare chi mi ha sparato? Mi metterei a ridere”

Quaranta giorni dopo gli spari Manuel Bortuzzo è tornato al centro federale di Ostia, nel luogo in cui aveva riposto le speranze di poter costruire una carriera olimpica. Una speranza che, nonostante una condizione che piegherebbe chiunque, Manuel non abbandona. Così oggi, con suo padre e il presidente della federazione Barelli come scudieri, ha deciso di incontrare la stampa, regalando ancora una volta l’immagine positiva di un giovane che lotta per tenere vivo un sogno nonostante tutto, nonostante tutti.

Obiettivo Olimpiadi
“Il mio obiettivo era quello di partecipare alle Olimpiadi e non è cambiato: se tutto andrò bene ci andrò”, esordisce Manuel. “Se c’è la speranza di andare ai Giochi? Certo, nella mia testa c’è sempre speranza. Non ho pensato alle Paralimpiadi, voglio prima vedere dove posso arrivare”.

“Avere sempre un obiettivo in testa e tenere la mente occupata, questo è importante. In ospedale è stata dura perchè non avevo qualcosa di concreto da fare. E’ invece importante avere sempre nuovi obiettivi. Questo atteggiamento te lo insegna lo sport”, ha detto il 19enne nuotatore

La riabilitazione
Manuel costretto su una sedia a rotelle dopo che un proiettile gli ha lesionato il midollo, sta seguendo un percorso di fisioterapia in piscina al fianco degli esperti della Fondazione Santa Lucia. “Nel processo di riabilitazione che sto facendo- ha spiegato Bortuzzo- i fisioterapisti hanno delle tappe. Nessuno mi dice che entro un certo giorno arriveró a un certo livello. È una cosa che si vive giorno per giorno. Ognuno ha il suo problema e il suo percorso di riabilitazione. Comunque rispetto al mio obiettivo finale, sono ancora a bassi livelli ma ho molta fiducia”.

Nessuna vendetta
Nessuna parola d’odio o sete di vendetta nei confronti dei suoi aggressori, rei confessi, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, che hanno ammesso di aver sparato per errore: “Io penso a recuperare in fretta e tornare tra i ragazzi”, ha confessato. Sei pronto a perdonarli?, chiede qualcuno. “Non gli do peso, loro avranno le loro conseguenze, pesanti o meno. Non sono loro due il problema, ma il contesto sociale. Non serve prendere di mira loro due ma occuparsi di tutti gli altri”.

Una casa ad Ostia
E su Ostia: “Vorrei comprare casa a Ostia. Mi piacerebbe perchè ho tutto qui. Ostia mi ha tolto, ma forse è di più quello che mi ha dato. Sto bene qui e la zona mi piace”. E a chi domanda se sarebbe pronto a incontrare chi gli ha sparato, Bortuzzo risponde: “A me non cambierebbe nulla, ma se me li trovassi davanti magari mi metterei a ridere perché non ha senso quello che hanno fatto. Non si tratta di perdonarli o meno”

Il sorriso, sempre
“Il sorriso c’era prima e c’è adesso”, continua Manuel. “Non sono cambiato. Manuel che piange è molto raro ma ci sono stati momenti, soprattutto a inizio terapia, in cui non riuscivo nemmeno a girarmi sul lettino. Lì sono stato colpito da un po’ di sconforto ma ora ci rido su, perché riesco a girarmi benissimo. Sono fortunato che mi sono ripreso al 110 percento. Ok, non ho più l’uso delle gambe, ma sopra sono perfetto. Forse il terrore più grande era quello di non tornare più me stesso”.

 

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 romatoday