A Roma arriva il primo museo del giocattolo

E' uno dei traguardi a medio periodo

30mila pezzi antichi tra flipper, trenini, soldatini, bambole di inizio ‘900 in uno spazio apposito, è il nuovo museo del giocattolo che Gualtieri vuole realizzare a Roma.
Il progetto espositivo sarebbe il primo museo del giocattolo della capitale che è uno degli obiettivi di medio periodo da realizzare entro sei mesi. Rientra nei traguardi da raggiungere in 180 giorni al capitolo cultura (il sindaco ne ha presentati 300 divisi per assessorato).
Sono così partite le ricerche per lo spazio, Miguel Gotor, assessore alla cultura, è già a lavoro.

Si punta a individuare un’area di 3mila-4mila metri quadrati, secondo un criterio che possa permettere di esporre a rotazione circa mille pezzi, o di uno spazio espositivo permanente.  Si guarda al quartiere Eur, o a Palazzo Nardini in via del Governo Vecchio. A riguardo verrà istituito un tavolo tecnico specifico che si occuperà di vagliare le varie opzioni.

I giochi invece ci sono già, si tratta di una collezione di circa 33mila oggetti, raccolti dal collezionista svedese Peter Pluntky per il museo del giocattolo di Stoccolma, che fu poi comprata all’asta dall’imprenditore perugino Leonardo Servadio. Il Comune di Roma la acquistò a sua volta nel 2005. Al lavoro di catalogazione e digitalizzazione ha pensato Zètema, con apposite campagne di studio e di ricerca.

Le informazioni sono confluite in schede corredate da circa 15mila fotografie, multimediali, e da più di 1.300 fra schede autore e bibliografiche. Al momento i giocattoli sono conservati nei locali dell’ex centrale Monte Martini di via Ostiense. E ora il Campidoglio con Gualtieri cerca uno spazio adatto a una loro esposizione al pubblico. Il primo museo del giocattolo di Roma.

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