Giocatori dell’Atletico San Lorenzo in mutande in solidarietà con Alice, l’allenatrice licenziata per una foto su Instagram

Una fotografia in mutande in solidarietà con l’allenatrice di una squadra di categoria Under 12, licenziata per alcune fotografie pubblicate su Instagram. Ma anche un modo per combattere gli stereotipi di genere. E’ il “gesto provocatorio” messo in campo dalla squadra di calcio a 11 dell’Altletico San Lorenzo.

La storia è quella di Alice Broccoli, allenatrice di una squadra di giovanissimi dell’Asd San Martino a San Leo, nel quartiere Pigneto. Come denunciato dalla diretta interessata, “sono stata licenziata per le foto che pubblico sul mio profilo Instagram”. La ASD “si è attivata, su sollecitazione di taluni interessati e nel rispetto dello scopo associativo e delle norme comportamentali, per avere chiarezza in relazione alle foto dei nostri calciatori postate su un profilo social personale”, la replica dell’associazione Asd San Martino.

Con il suo gesto l’Atletico San Lorenzo ha deciso di ‘scendere in campo’ contro il sessismo nel calcio. “Sembra di essere nel Medioevo”, ha scritto l’associazione con un post su Facebook. “Alice è un’allenatrice competente e stimata che, come ogni donna che sceglie di intraprendere queste strade, ha dovuto faticare il doppio per farsi spazio nel mondo del calcio. La sua colpa? Essere una donna libera e autodeterminata, in un ambiente da sempre pensato come maschile”.

Continua il post, “la sua credibilità professionale e la sua integrità personale sono state messe in discussione da alcuni scatti personali, ritenuti poco consoni ad una allenatrice e educatrice, perché nella nostra società essere donne libere ed emancipate ha un costo. Il sapore di questi giudizi – che invadono la sua vita privata e dei conseguenti provvedimenti nei suoi confronti – sembra essere quello della bigotteria moralizzante a cui le donne sono da sempre sottoposte. La società sessista in cui viviamo vede, pensa, percepisce e condanna il corpo delle donne ancora oggi. Un oggetto sessualizzato sempre, al servizio delle fantasie maschili. Quello stesso corpo che, invece, diventa il pretesto maschilista, puritano e ipocrita per accusare le donne di oscenità ed esibizionismo quando le stesse vogliono avere il controllo sulla propria immagine e mostrarsi liberamente. Ci uniamo all’indignazione e alla rabbia dei suoi colleghi mister, dei genitori e dei bambini che si sono visti privati della loro allenatrice. E ci aggreghiamo alla grandissima solidarietà che Alice sta ricevendo da ogni dove. Speriamo che questa onda di solidarietà e indignazione cresca di giorno in giorno, al fine di compiere un altro necessario passo verso #unaltrogeneredisport, libero dal sessismo”.

Così la squadra di calcio a 11 ha deciso di postare una fotografia che li ritrae in mutande. Obiettivo: mostrare “come una stessa posa che ha come protagonista una donna susciti percezioni molto differenti quando ha come soggetto un corpo maschile, e di quanto sia radicato lo stereotipo di genere nello sguardo di chi osserva”.

 

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