Continua la protesta Roma Tpl, ferme 92 linee bus
Continua la protesta dei lavoratori Roma Tpl, la società che gestisce il trasporto pubblico nelle periferie. Da questa mattina si registrano forti disagi e risultano in circolazione solo 11 collegamenti su 103. In particolare, secondo quanto riferito dall’Agenzia per la Mobilità, il servizio è regolare per le linee 044, 048, 049, 053, 055, 056, 059, 314, 349, 404 e 437.
“Dopo il blocco delle vetture avvenuto ieri nel deposito del Consorzio Tpl Scarl della Maglianella, anche stamattina la quasi totalità dei dipendenti dei depositi di Raffaele Costi e delle consorziate Sotram, Sap, Ronabus, Savitur e Trotta hanno aderito alla protesta. Le vetture rimangono ferme nei depositi, mentre è in corso presidio presso i cancelli di quello di via Costi, in zona Tor Cervara. Tra le rivendicazioni dei lavoratori, la richiesta del pagamento degli stipendi arretrati ed il ripristino delle indennità unilateralmente sospese da anni da parte delle aziende, che gravano sulle retribuzioni con una perdita economica di oltre 500 euro mensili”. Così in una nota l’Usb.
“Sono anni che l’Usb denuncia le gravi inadempienze contrattuali del Consorzio Tpl – denuncia Ilario Ilari dell’Unione Sindacale di Base – Nonostante la paralisi di circa 90 linee, il Prefetto di Roma ed il neo insediato Commissario Tronca non sono ancora intervenuti. Non una parola neppure difronte alla disperazione dei lavoratori e sui 173 licenziamenti annunciati dalla Roma Tpl”.
“E’ evidente che l’unica soluzione percorribile per porre fine a questo disastro sia l’applicazione delle disposizioni di legge in materia di appalti, ovvero il pagamento diretto delle retribuzioni dei dipendenti da parte del Comune e la reinternalizzazione dei servizi privatizzati del Trasporto Pubblico Locale”, conclude Ilari.
“L’Usb continuerà a sostenere la protesta dei lavoratori del Consorzio Tpl in difesa dei loro diritti – conclude la nota – ed esprime forti critiche nei confronti della ‘moratoria giubilare’ degli scioperi, che toglierebbe ai lavoratori un fondamentale strumento democratico per far valere i propri diritti”.