Ciclabili transitorie, in cinque mesi realizzati meno di dieci chilometri. Ma Raggi ne aveva annunciati 150

Dieci chilometri di ciclabili transitorie sono state completate. In cinque mesi. Procede a rilento il piano su cui puntava il Campidoglio per incentivare l’utilizzo della bicicletta nella fase 2.

Le ciclabili transitorie
A maggio, terminato il lockdown, la Sindaca Raggi aveva annunciato un importante cambio di passo nel sistema della mobilità ciclabile. “Per la Fase 2 a Roma abbiamo previsto un piano straordinario sulla mobilità sostenibile, che prevede 150 chilometri di nuove piste ciclabili transitorie da realizzare su vie principali e itinerari strategici della nostra città”.

L’annuncio della Sindaca
La prima cittadina, sulle ali dell’entusiasmo, aveva anche elencato i primi interventi che l’amministrazione intendeva realizzare. “Avvieremo subito i cantieri per le prime corsie, come il prolungamento delle ciclabili su via Tuscolana, da piazza Cinecittà a Largo Brindisi, e su via Nomentana, fino a piazza della Repubblica. E ancora da piazza dei Giureconsulti fino a Porta Cavalleggeri, da piazza Pio XI ai Colli Portuensi, da piazza Cina a viale Egeo e da Fonte Laurentina a viale Cristoforo Colombo”. In realtà, di tutti i cantieri annunciati, ne sono stati avviati e conclusi soltanto una minima parte.

“I lavori vanno avanti e non si sono mai interrotti” fanno sapere dall’assessorato alla Mobilità di Roma Capitale. Per quanto riguarda le ciclabili transitorie “Abbiamo già realizzato quelle di Eur-Torrino, il prolungamento della pista esistente di via Tuscolana e viale di Castro Pretorio”. Sommandole arriviamo a meno di dieci chilometri. Sui venticinque previsti con i primi due stralci di lavori che, nell’apposita delibera, erano già considerati finanziati. Anzi, a ben vedere, il chilometro e 400 metri che collega via Marsala, zona Termini, con viale Castro Pretorio, non rientravano neppure in quel finanziamento.

La previsione: 3 km al giorno
“Le ciclabili transitorie sono interventi strategici per la mobilità che andranno avanti al di là dei rallentamenti che finora si sono verificati” ha spiegato il presidente della commissione Mobilità Enrico Stefàno. D’altra parte i rallentamenti sono evidenti. E tendono a ridimensionare la portata di alcune dichiarazioni, particolarmente ottimistiche, avanzate dalla giunta Raggi. Come quella dell’assessore Calabrese che, il 2 maggio, nell’annunciare la partenza dei primi cantieri, aveva previsto venissero realizzati “circa 3 chilometri al giorno”. Ne sono stati fatti una decina in cinque mesi.

Le criticità incontrate
Le difficoltà, poi, non sono mancate. Tra Porta Furba e via delle Cave, sulla Tuscolana, due mesi dopo la sua realizzazione, è stato necessario eliminare dei parcheggi che creavano pericolosi restringimenti della strada. Su viale Castro Pretorio, gli ultimi cento metri in direzione Policlinico, sono stati prima disegnati e poi cancellati. Al Torrino invece, la prima provvisoria ad essere partita, è stata parzialmente rifatta. Perchè il tratto di viale dell’Oceano Indiano, poche settimane dopo la sua realizzazione è stato interessato da interventi di rifacimento del manto stradale.

“A breve” i nuovi cantieri
I lavori però, ha spiegato l’assessorato capitolino, non si sono mai fermati. Vero, però sono andati avanti a singhiozzo. Perchè dei 517 mila euro (più iva) che erano stati stanziati ed a cui si faceva riferimento nei primi due lotti previsti nella delibera, solo 170 sono stati utilizzati. Tuttavia “a breve – fanno sapere dall’assessorato alla Mobilità – iniziano i lavori per quella di via Gregorio VII. In quel caso il Dipartimento Simu sta ultimando il rifacimento del manto stradale e poi si parte con la ciclabile. Ed a breve parte la prosecuzione della Pista nomentana da Arturo Graf-Sempione- Nomentana e poi da Porta Pia fino a piazza della Repubblica”. A breve. E si tratta solo degli interventi previsti nella delibera. Quindi ventiquattro chilometri e mezzo sui 150 km annunciati nella fase 2. Insomma, per parafrasare la Sindaca, “#Romariparte”. Lentamente.

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