ArteScienza, gli appuntamenti di settembre

Dopo gli appuntamenti di luglio, il Festival ArteScienza riprende a settembre con una serie di appuntamenti, gli ultimi di questa edizione: l’8 settembre sarà al Parco della Musica Ennio Morricone con il concerto del PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista, e poi al Goethe-Institut con la proroga dell’installazione musicale interattiva (a)live-memoria nelle parole, eventi di musica e danza, anche con workshop.

Rinnovando la collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, giovedì 8 settembre (ore 19.30) il PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista presenta un concerto al Teatro Studio Borgna, dal titolo “Qui, lontano”, che approfondisce la scrittura musicale di Marta Gentilucci (1973), allieva di Marco Stroppa, perfezionatasi in computer music con residenze importanti all’IRCAM di Parigi e per il biennio 2021-22 all’Accademia di Francia – Villa Medici, e del compositore austriaco Georg Friedrich Haas (1953), esponente di spicco della musica spettrale.
Quattro i brani in programma, due per autore che si alternano, a partire da as far as eyes can see (2008) della Gentilucci, nato da una collaborazione con la poetessa italiana Elisa Biagini, nella lettura del suo poema Gretel, o del perdersi, in cui l’elettronica assume il ruolo di un’estensione dei suoni originali ed è prevalentemente basata su un processo di sintesi sonora.
In Nach-Ruf… ent-gleitend… (1999) di Haas, i sei strumenti suonano raggruppandosi in diversi modi oppure da soli, cambiando costantemente il timbro, il Klangfarbe. Le melodie scompaiono nel corso dell’opera per poi tornare alterate alla fine, caratterizzando la musica con un suono costantemente intrecciantesi.

Si torna alla musica di Marta Gentilucci con (un)j…ing (2011), un brano, come racconta la stessa compositrice che “progredisce tra violazioni, opposizioni e deviazioni. Le ramificazioni del suo movimento diventano difficili, instabili, si espandono in ponti di colori sonori lungo le battute”.
Infine Aus.Weg (2010) di Haas che per questo brano ha lavorato su tecniche compositive preesistenti, riutilizzando una tavola di accordi da alcuni passaggi della sua opera Die schöne Wunde
La giornata si apre con un seminario di musica con Tonino Battista e il PMCE.
Gli ultimi eventi di ArteScienza saranno al Goethe-Institut (via Savoia 15) sede privilegiata di ArteScienza, anche per i passati appuntamenti di luglio. Fino al 30 settembre è possibile visitare l’installazione musicale (a)live – memoria nelle parole, su versi di poesie russo-ucraine di Silvia Lanzalone ed Emanuela Mentuccia. L’installazione propone al visitatore uno sguardo sulla disgregazione di una cultura lacerata e un possibile processo di ricostruzione, in un equilibrio fragile tra unità e identità. Poeti di lingua russa e poeti di lingua ucraina offrono una pluralità di espressioni, spesso caratterizzate da increspature prosodiche, interruzioni e crepe sintattiche. La musica esplora i significati di ciò che la parola non dice, ma nasconde, affidando al silenzio e all’attenzione dell’ascoltatore la possibilità di ricostruire relazioni, connessioni, spunti di libertà e di salvezza, contribuendo così alla creazione di un risultato corale.

Sabato 24 settembre, ArteScienza nell’auditorium dell’Istituto tedesco, propone il workshop di danza con performance “Tra corpo e suono” di Loredana Parrella (coreografa) e Marco Giannoni (musicista). Una indagine sulla relazione tra scrittura del corpo e scrittura musicale, che si apre a una visione più ampia e articolata della performance, mettendo al centro la relazione con i materiali e il suono, con gli altri interpreti e con lo spazio.

Il 25 settembre dalle ore 20.30, due “Improvvisi di danza”, sempre nell’auditorium, per la coreografia di Ricky Bonavita, i danzatori Claudia Pompili e Andrea Di Matteo, sulla musica di La vie méchanique di Åke Parmerud, danno vita alla performance Urban Dance: due individui si incontrano in un contesto “urbano”, un incontro-sfida, contatti a distanza o ravvicinati, articolati, possibili condivisioni d’intenti e di fragilità nascoste. A seguire “Danza a tratti” con Antonio Taurino, per la coreografia dello stesso danzatore insieme a Ricky Bonavita. Un personaggio surreale, sulle note sia angeliche che diaboliche di Lignage/Liason di Erik Mikael Karlsson, è avvolto da un’aura impalpabile caratterizzata da un ambiente naturalistico e al tempo stesso onirico. In stretto rapporto con il luogo-scena, si muove fisicamente ed emotivamente percorrendo tracciati dell’anima e restituendo atmosfere contrastanti, materiche, esoteriche, del mondo sottile e dello spazio intangibile.

(Non perderti le altre notizie della capitale)