La Fisioterapia al centro della salute: ASL Roma 3 celebra la Giornata Mondiale

L’ASL Roma 3 celebra la Giornata Mondiale della Fisioterapia (8 settembre) puntando i riflettori sull’importanza della riabilitazione motoria e della prevenzione della fragilità negli anziani.

All’Ospedale Grassi di Ostia, il “Mobility Team”, un’équipe interprofessionale operativa da febbraio 2025, ha già assistito 171 pazienti con un’età media di 77 anni. La ricorrenza, promossa dal 1996 dalla World Physiotherapy, è dedicata quest’anno all’invecchiamento attivo e al contrasto delle cadute, temi centrali per mantenere l’autonomia funzionale.

Prevenzione e dignità: la missione della Fisioterapia

“La fisioterapia non è solo cura dopo un trauma, ma soprattutto prevenzione,” spiega Loredana Gigli, Dirigente delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione dell’ASL Roma 3. “Attraverso programmi di esercizio fisico personalizzati, possiamo ridurre gli effetti della fragilità, restituendo mobilità e dignità a milioni di persone. Con l’aumento dell’età media, è essenziale promuovere stili di vita sani per prevenire il declino fisico e ridurre il rischio di cadute.”

Il “Mobility Team” del Grassi di Ostia è un modello organizzativo pensato per contrastare la perdita di autonomia negli anziani ricoverati, un problema che riguarda circa un terzo dei pazienti. L’équipe, composta da fisioterapisti, terapisti occupazionali e logopedisti, interviene nei reparti, in particolare in Medicina Interna, per sostenere il recupero motorio e limitare gli effetti dell’allettamento.

Risultati tangibili: meno ricoveri e più autonomia

I primi dati del progetto mostrano risultati positivi: i tempi di ricovero si sono ridotti e la continuità assistenziale è garantita anche dopo la dimissione. Questo grazie all’individuazione dei percorsi riabilitativi più adatti, alla prescrizione di ausili per la casa e al supporto ai caregiver.

“Il concetto è semplice ma cruciale: la fisioterapia aiuta a invecchiare bene, prevenendo che fragilità motorie si trasformino in disabilità gravi,” conclude Gigli. “Dobbiamo rafforzare l’idea che il movimento e gli esercizi terapeutici sono una vera e propria arma di prevenzione per migliorare la qualità della vita.”