Amanti dello shopping, all’appello: è sbarcato a Roma, dopo aver aperto i battenti a Milano, Max Factory, la catena low cost di abbigliamento, accessori e prodotti per la casa. Dopo il successo dei 7 store nel capoluogo meneghino, il marchio – nato 10 anni fa a Lecco – ha deciso di conquistare lo Stivale.

Prima tappa nella Capitale dove in poco più di dieci giorni – tra novembre e dicembre – ha battezzato tre megastore: nel Centro Commerciale Anagnina, a Castel Romano, in Viale Agosta.

“Quella di MaxFactory è una nuova frontiera della moda – sottolineano dal settore marketing – e i nostri obiettivi sono chiari: soddisfare i desideri di una clientela dinamica e alla ricerca di stile”. I prodotti, infatti, hanno un giusto equilibrio tra qualità e prezzo: con un centinaio di euro è possibile vestirsi da capo a piedi ed essere fashion senza dover rinunciare alla qualità di un buon prodotto.
Gli ingredienti della ‘ricetta’ di MaxFactory sono semplici e attraenti: l’impegno dell’azienda nel ricercare costantemente nuove soluzioni di design; l’ascolto della clientela e dei suoi gusti; l’entusiasmo nel progettare e sviluppare nuovi prodotti; la novità dei capi, oltre 200, che settimanalmente arrivano sugli scaffali degli store.

Roma, tuttavia, è solo il primo step del progetto di crescita del brand. A stretto giro è previsto l’approdo in alcune città del sud Italia e sul web: benché ancora i fondatori abbiano preferito puntare tutto sui negozi fisici piuttosto che sull’e-commerce, non escludono a priori la possibilità di lanciare anche uno shop online. Al momento la Fan Page del brand e il sito internet (www.maxfactory.eu) sono costantemente aggiornati: se sul portale si può sfogliare online il catalogo per conoscere i prezzi dei capi e prendere spunto sugli outfit, su Facebook è possibile conoscere in anticipo i nuovi prodotti in arrivo negli store.

Max Factory, dunque, è un marchio relativamente giovane, ma allo stesso tempo ambizioso: in pochi anni ha sbaragliato la concorrenza di altre catene low cost e superato l’“esame” di Milano, considerata la città italiana della moda e di Roma. Prossima tappa?

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