Roma continua a sprofondare: 136 voragini in 10 mesi

Salgono a 136 le voragini registrate a Roma nei primi 10 mesi del 2018. I dati, anche se aggiornati a ottobre 2018, mostrano un notevole aumento dei fenomeni nella Capitale. Già al 31 marzo del 2018 il numero dei sinkholes nel territorio capitolino era più che raddoppiato passando da 21 sprofondamenti del 2017 ai 43 nello stesso mese dell’anno successivo.

“Roma continua a sprofondare”, sottolinea l’Ispra ricordando che negli ultimi 8 anni il numero medio degli eventi romani è cresciuto in maniera esponenziale: si è passati da una media di 16 voragini l’anno (dal 1998 al 2008) a più di 90. E il 2018 ha già decisamente battuto il record del 2013 (quando di voragini se ne erano verificate 104), dopo un 2017 quando si era aperta una voragine ogni 3-4 giorni.

La causa principale della formazione delle voragini capitoline è la presenza di numerose cavità sotterranee, che si concentrano per lo più nella porzione orientale della città, di origine antropica scavate dall’uomo a vario titolo, principalmente per l’estrazione dei materiali da costruzione. Questi vuoti costituiscono in molti casi una intricata rete di gallerie.

Finora l’Ispra ha censito e mappato 32 kilometri quadrati di gallerie sotterranee che giacciono sotto il tessuto urbano, ma molte aree sono ancora sconosciute: manca all’appello, ad esempio, la grande Catacomba scomparsa di San Felice, sulla Via Portuense, che costituiva uno dei principali cimiteri della Roma cristiana del IV-V sec. Complessivamente, voragini e frane minacciano oltre 500 ettari della Capitale e preoccupa seriamente la tenuta di tratti di strade e di porzioni di quartieri.

 

in collaborazione con

 romatoday