Rifiuti, ancora scontro sugli impianti: a Rocca Cencia rispunta il tritovagliatore di Cerroni

Continua a tenere banco la polemica sulla gestone dei rifiuti romana. La Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie, che oggi aveva come ospite la sindaca Virginia Raggi e parte della sua Giunta, è stata occasione per risollevare i contenuti di un botta e risposta che aveva già animato i rapporti tra il Campidoglio e il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti: il piano elaborato dall’amministrazione pentastellata e in particolare dalla sua assessora all’Ambiente, Pinuccia Montanari porterà la Capitale fuori da una continua emergenza?

I dubbi, questa mattina, li ha espressi il deputato del Pd, ed ex assessore all’Urbanistica della Giunta Veltroni, Roberto Morassut: “L’emergenza rifiuti, in alcune zone periferiche, è ormai inaccettabile” le sue parole. “Il piano dell’Ama, che prevede di arrivare al 70% di differenziata entro il 2021, potenziando il porta a porta, riducendo però di due terzi gli investimenti sull’impiantistica. Come ritenete di potenziare la differenziata senza nuovi investimenti e senza prevedere nuovi impianti? Mi sembra un piano campato in aria” il commento.

“Rispondiamo all’emergenza con una pianificazione che riflette anche la nostra visione di città” la replica di Montanari. “Il vecchio modello di gestione dei rifiuti si basava su una visione dell’economia lineare, produceva molto ‘valore perso’. Noi con il piano di gestione dei materiali post consumo vogliamo arrivare ad un modello di economia circolare”. Riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, la barra tenuta. “Per questo puntiamo a realizzare le cosiddette fabbriche di materiale”. Abbandonata la realizzazione degli ecodistretti, la nuova amministrazione punta tutto su tre impianti di compostaggio” che sono stati presentati nei giorni scorsi. Inoltre, precisa ancora Montanari, “ridurre i rifiuti significa ridurre i costi di raccolta e di smaltimento”.

La replica a Morassut arriva anche dal presidente della Commissione capitolina Ambiente Daniele Diaco: “Il Piano per la riduzione e la gestione dei materiali post-consumo di Roma Capitale vuole sviluppare un’economia fondata sul riciclo eco-efficiente ed il recupero di materia, un piano concreto e operativo che il deputato Roberto Morassut dimostra di non conoscere affatto. Prevenire, riutilizzare, differenziare e valorizzare sono le parole chiave del programma che prevede 12 azioni e 5 progetti” si legge in una nota.
“A questo si aggiungono investimenti importanti legati all’impiantistica. Sono pronte 4 delle nuove isole ecologiche. Le aree sono già state consegnate e sono in fase di predisposizione in seguito alla firma del contratto in comodato tra l’amministrazione capitolina e Ama”. Ognuna delle 4 isole ecologiche “è dotata di un Centro di riciclo e riuso (Cric), in fase di realizzazione, che consentirà a sua volta di sottrarre alla raccolta indifferenziata circa 8.500 tonnellate di rifiuti all’anno. Sarà inoltre firmato, a stretto giro, un contratto in comodato per altre 3 isole ecologiche, con annessi 2 Cric già progettati. A questi si aggiungono i nuovi impianti di compostaggio aerobico per ridurre costi e rifiuti”.

Intanto la Capitale continua a far fronte alle necessità quotidiane. Notizia degli ultimi giorni, non smentita, il via libera alla riaccensione del tritovagliatore di Rocca Cencia, di proprietà di Cerroni ma in affitto ad un altro imprenditore, già oggetto di scontro tra l’ex assessora ai Rifiuti della Giunta Raggi, Paola Muraro, e l’ex presidente di Ama, Daniele Fortini. L’impianto potrà trattare almeno 300 tonnellate di rifiuti al giorno anche se all’occorrenza il numero può arrivare oltre i 500. L’impianto potrebbe evitare che Roma finisca in emergenza permettendo ai Tmb romani di non riempirsi oltre i limiti.

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