Gender a teatro per le scuole, è polemica contro lo spettacolo Fa’afafine

“Il sindaco informi le scuole sui reali intenti della rappresentazione teatrale e si accerti che sia stato chiesto il consenso informato alle famiglie”. Anche a Roma sbarca Fa’afafine, insieme alle polemiche. In scena all’Angelo Mai dal 18 al 20 marzo con due repliche mattutine per le scuole, elementari e medie, lo spettacolo del regista Giuliano Scarpinati che porta sul palco Alex, il “bambino-bambina”, maschio i giorni pari e femmina i giorni dispari, ha già alimentato malumori in diverse città italiane. Le associazioni contro la teoria del gender gridano allo scandalo. Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, in risposta a una lettera dell’assessore alla scuola del Veneto, ha dichiarato che la partecipazione “è facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori”. Una petizione on line di Generazione Famiglia, organizzatori del Family Day, ha raccolto 100mila firme per chiedere il ritiro dai palchi. E in Campidoglio, le opposizioni di centrodestra hanno depositato una mozione (ancora da discutere in Aula) per stoppare l’evento.

A Virginia Raggi e alla sua giunta si chiede di informare le scuole sui contenuti della rappresentazione e i suoi (presunti) intenti educativi, di verificare la richiesta da parte delle stesse di un consenso informato a mamme e papà, di “valutare se tali iniziative comportino dei costi pubblici”. Firmato i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia. “Lo spettacolo ha il chiaro scopo di mettere in crisi l’identità sessuale e la stabilità psicoaffettiva dei bimbi e degli adolescenti coinvolti – dichiarano i consigliere comunale e municipale Maurizio Politi e Flavia Cerquoni – in linea con la colonizzazione ideologica che si sta portando avanti con la teoria gender. E’ assurdo che alla scuole vengano propinati tali spettacoli, soprattutto in una fascia d’età così vulnerabile”.

LA TRAMA – Di cosa si tratta esattamente? E’ la storia di Alex, 8 anni, vorrebbe essere un “Fa’afafine”, parola che “nella lingua di Samoa definisce colore che sin da bambini non amano identificarsi in un sesso o nell’altro”. Alex, si legge nella trama, “è un ‘gender creative child’, un bambino-bambina. Oggi per lui è un giorno importante: ha deciso di dire a Elliot che gli vuole bene, ma non come gli altri, in un modo speciale. Cosa indossare per incontrarlo? Il vestito da principessa o le scarpette da calcio? Occhiali da aviatore o collana di fiori?”. Fuori dalla stanza di Alex ci sono Susan e Rob, la mamma e il papà. “Non vuole farli entrare, ha paura che non capiscano”, perché “nessuno ha spiegato loro come si fa con un bambino così speciale, hanno pensato che fosse un problema”. Ma è poi lo stesso Alex a diventare “il papà mamma dei suoi genitori”, lui a insegnare loro “a non avere paura”.

“Uno spettacolo davvero unico e una perfetto mescolanza di iornia e adesione emozionale” per i giuristi dell’Eolo Award 2016. “Magia e poesia racchiude in un racconto trattato con leggerezza e innocaenza fanciullesca” per quelli del Fit Festival Lugano 2015. “Un’occasione importante per stimolare una discussione sulla differenza di genere in ambito educiato e formativo” per quelli del premio Scenario Infanzia 2014. La rappresentazione tra gli addetti ai lavori ha ricevuto tanti applausi. Ma le adesioni, almeno a Roma, sono ancora timide.

“Anche i professori che vorrebbero portare gli alunni, che lo riterrebbero formativo, hanno timore delle reazioni. Non tutti se la sentono di venire. Roma non è una città facile in questo senso, manca un sopporto socio culturale su certi temi ai giovanissimi e ai ragazzi” commenta Giammarco di Lecce, membro del collettivo Angelo Mai che si occupa del rapporto con le scuole e la pedagogia. “Possiamo considerare già un ottimo risultato che qualche scuola abbia prenotato”. A volte sono i professori a frenarsi, forse intimiditi dalle pressioni dei contrari, altre i genitori che si oppongono. “Sarebbe una grande occasione persa e in questo senso c’è molto dispiacere. Le adesioni però sono ancora aperte e vorrei invitare gli insegnanti a superare ogni remora. Possono ancora iscriversi a prenotazioni@angelomai.org”.

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