Emergenza siccità, Acea valuta chiusura nasoni. Raggi: “Dossier chiesto da me”

Chiudere i nasoni come misura anti siccità. Una goccia nel mare di un problema complicato, ma tanto è bastato per alimentare il dibattito. Lanciata dal ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, la proposta divide tra chi pensa possa essere una soluzione e chi invece ritiene non solo inutile, ma addirittura dannosa la soluzione.

Intanto però Acea sta valutando effettivamente di chiudere le storiche fontanelle. I tecnici della multiutility presenteranno un progetto la prossima settimana. Tante le ipotesi in cantiere. Si va dal flusso regolato – rubinetti – allo stop di alcune fontanelle in zone che ne hanno parecchie sul proprio territorio.

In giornata la sindaca Raggi ha rivendicato questa ipotesi sul banco. Quello della possibile chiusura dei nasoni a Roma per contrastare il rischio siccità “è un tema su cui ho chiesto di aprire un dossier fin dall’estate scorsa, quando già si parlava di siccità. Stiamo già facendo il punto con il nuovo cda di Acea e a breve avrete novità”.

Contro l’ipotesi dei nasoni si schiera la consigliera grillina Annalisa Bernabei secondo cui “è proprio la (mala) gestione privata degli acquedotti che ha determinato l’emergenza idrica che stiamo vivendo”. La Mariani snocciola i motivi per cui è sbagliato chiudere i nasoni: “I nostri 2500 nasoni erogano solo l’1% dell’acqua immessa nella rete;  i nasoni hanno una funzione fondamentale: lo scorrimento dell’acqua nelle tubazioni permette di mantenere in pressione la rete ammalorata. Venendo meno la pressione, avremmo problemi di stabilità dell’infrastruttura; i nasoni garantiscono la distribuzione di acqua potabile in tutta la città e, in molti casi, sono l’unica fonte di acqua per i mercati rionali”.

In collaborazione con:

 romatoday