Capannelle in tilt per Coez

Un vademecum chiaro in ogni suo passaggio, con tanto di indicazioni e appelli precisi a rispettare gli orari. Ciononostante Capannelle è finita in tilt per Coez. Oltre 30.000 spettatori hanno assistito al concerto e le strade dei quartieri intorno all’Ippodromo sono finite letteralmente intasate. Colpa degli organizzatori o colpa di un cultura dei concerti assente? Alcuni dati per giudicare.

Il concerto è iniziato con quasi mezz’ora di ritardo. Il motivo? Tante, troppe persone all’ingresso a ridosso dell’inizio. Il tutto nonostante l’appello degli organizzatori che giovedì facevano sapere:

“Gli organizzatori del Festival suggeriscono al pubblico di raggiungere l’area del concerto per tempo e non a ridosso dell’inizio del live considerata la notevole affluenza prevista, in modo tale da poter consentire il regolare svolgimento dei controlli di sicurezza all’ingresso”.

Sui 33.000 spettatori paganti si stima che all’orario di inizio del concerto, fossero entrati solo poco più della metà. Dopo aver letto l’articolo da noi pubblicato ieri una testimone ci ha voluto raccontare una scena. “Erano le 22 ed il concerto era già iniziato. Un papà, disperato, accompagnava le figlie. Le abbiamo sollecitate ad entrare e lui, nonostante fosse a due passi dall’Ippodromo, candidamente affermava: “Ed io dove parcheggio?”.

Come abbiamo testimoniato ieri, in tanti hanno lasciato l’auto lungo l’Appia o nei quartieri che la costeggiano per sobbarcarsi poi 30, 40 minuti di camminata. Situazioni assurde che sfruttando la vicina stazione di Capannelle e soprattutto i treni messi a disposizione dall’organizzazione per il ritorno, sarebbero stati evitati. La stazione dista infatti 500 metri, in un percorso, fanno sapere da RockinRoma, tempestato di addetti alla sicurezza. Sia all’andata che soprattutto la sera tardi al ritorno, si torna ai treni in massima sicurezza.

Un servizio ispirato dai festival rock di mezza Europa che qui a Roma invece praticamente non viene utilizzato. I convogli a concerto finito infatti viaggiano semivuoti. Ma non ci sono solo i treni. Da Anagnina infatti partono anche delle navette gratuite che raggiungono l’Ippodromo. Partono, ma praticamente nessuno le utilizza.

Dopo la denuncia del Comitato di quartiere, l’organizzazione ci tiene a sottolineare come gli strumenti richiesti, navette e mezzi alternativi, siano già a disposizione degli amanti del rock. In pratica il problema è sempre lo stesso: il rapporto perverso tra i romani e l’auto per usare la quale sono pronti anche a passeggiate a piedi di oltre 40 minuti e a farsi così rovinare serate speciali come è stata quella di sabato. Insomma Coez sabato “ha fatto un casino”, i romani lo fanno ogni giorno.

 

In collaborazione con:

 romatoday