Ladada – Claude

Oggi l’Europa è il centro di molti germogli stilistici, che crescono sul terreno fertile in particolare dei territori a Nord d’Europa, così come in Francia e in Inghilterra.
Figli d’Africa magari di seconda o anche terza generazione, poliglotti per natura che rivendicano la mescolanza del loro DNA anche su partitura.
Gli esempi sono tanti: Michael Kiwanuka, Benjamin Clementine, e certamente Stromae.
Se gli esempi suddetti ci portano dall’Inghilterra al Belgio, transitando anche per influenze e riti di passaggio francesi, ecco spuntare un nuovo nome, il cui Paese di residenza è un altro esempio di fecondo melting pot culturale.
Stiamo parlando di CLAUDE: Carta d’Identità Paesi Bassi, origini Congo.
Una lingua musicale che passa dall’inglese al francese, senza dimenticare le poliritmie del Continente Africano. Talento lanciatissimo in patria con il suo singolo di esordio Ladada (Mes Derniers Mots), il giovanissimo artista -che ha debuttato artisticamente a The Voice Kids nel 2019- è pronto al grande salto, il cui bersaglio è proprio la platea europea.
Il Singolo «Ladada» (Mes Derniers Mots) “This is My Last Confession” recita il primo verso di Ladada (Mes Derniers Mots), l’esordio folgorante di Claude.
L’artista olandese di origini congolesi gioca con le contaminazioni linguistiche allo stesso modo in cui fa con quelle musicali. Basti guardare il gioco di riflesso con il sottotitolo della canzone (Mes Derniers Mots), ovvero “le mie ultime parole”.
Confessione, ultime parole, e un titolo onomatopeico che imita il suono delle note. Come a dire: gli idiomi sono importanti fino a un certo punto, perché il vero Esperanto globale è la musica. E non c’è altro al mondo capace di rimanerti attaccato alla pelle come la musica, proprio perché un semplice motivo non ha bisogno di essere tradotto (Ladada), arriva subito a chiunque e a qualunque latitudine.
Le barriere culturali diventano di polistirolo, perché le onde musicali le penetrano senza remore. E quando ascolti Ladada (Mes Derniers Mots), un minuto dopo sta già risuonando nella testa, e ti accompagna mentre fai la doccia, mentre cerchi di concentrarti sul lavoro, mentre sei al telefono con un amico, e già stai sorridendo.
Contaminazioni linguistiche, ma anche musicali.
Il metro è R&B (genere frutto di contaminazione in sé), il look è elettro-pop, quasi dance, ma attenzione alle timbriche. C’è infatti una fisarmonica a impreziosire i ritornelli che ci teletrasporta su L’Avenue des Champs-Élysées. E poi tutta l’atmosfera di una canzone in minore, nostalgica, eppure su BPM decisamente UP, sa veramente tanto di nostalgia francese. Ma nello spirito romantico, in questa ultima confessione (This is My Last Confession) nasce un sorriso di speranza.
Il Videoclip di « Ladada» (Mes Derniers Mots) Piano sequenza: seguendo i corridoi, salendo su per le scale, in questa casa le cornici distrutte delle fotografie gettate per terra non preannunciano nulla di buono. Indizi di un vaso rotto, cocci di un rapporto ormai in frantumi.
Claude prova disperatamente a riattaccarli, ma lei sta già celebrando il distacco. Cosa sia accaduto nello specifico, chi abbia tradito chi, non ci è dato sapere. Nel dramma però, spunta una spiazzante contrapposizione. Ad ogni ritornello le sequenze danno speranza, è un ballare sul dolore, un gridare liberatorio davanti a un fuoco (lui) dentro una camera assolata (lei). Il ritornello Ladada diventa un canto di espiazione, una cantilena liberatoria grazie alla quale il dolore sembra momentaneamente superato (o per meglio dire dimenticato).
Un video essenziale che segue la bussola emozionale del brano di Claude, con tutta la magia che i linguaggi cross mediali sanno generare.
Biografia di CLAUDE
Originario del Congo, Claude ha inizialmente cantato principalmente in inglese o francese, anche durante la sua audizione per il programma televisivo The Voice Kids nel 2019. L’allora cantante quindicenne è riuscito a far girare tutte e quattro le sedie con la sua indimenticabile versione di “Papaoutai” di Stromae. La giuria è rimasta colpita non solo dalla sua voce, ma anche dal fatto che parlava correntemente la lingua dopo soli cinque anni dal suo arrivo nei Paesi Bassi che hanno il merito di aver dato vita a questo nuovo talento musicale. Questa approvazione ha dato a Claude la fiducia necessaria per iniziare a cantare anche in olandese.
Dopo questo importante risultato, l’artista ha continuato a battere tutti i record. L’orecchiabile singolo di debutto “Ladada (Mes Derniers Mots)” è stato il brano più shazammato nei Paesi Bassi per settimane, ha raggiunto il suo PRIMO DISCO D’ORO e ha conquistato la prima posizione nella Top 50 e nella Top 40 di Spotify, per 6 settimane di fila.
L’ultima volta che il singolo di debutto di un emergente (che si è aggiudicato anche la nomination per un Dutch Top 40 Award nella categoria “Best Newcomer (National)” aveva raggiunto la posizione numero 1 nella Top 40 è successo tredici anni fa.
Passando per il più grande festival d’Europa Eurosonic Noorderslag, dall’uscita di “Ladada (Mes Derniers Mots)”, Claude è diventato uno degli artisti emergenti più ricercati nei Paesi Bassi. La sua prima esibizione ufficiale è stata nell’iconico Ziggo Dome di Amsterdam, una sala da concerto con una capienza di 17.000 persone. Un inizio che molti artisti osano solo sognare!
Il successo di Claude si sta spostando a livello internazionale, poiché in Francia la canzone è stata immediatamente aggiunta alla playlist di NRJ Radio, che è la più grande stazione del paese con 6 milioni di ascoltatori giornalieri. Sta andando bene anche in Belgio (è stato aggiunto alla playlist di MNM Radio tra le altre stazioni), in Germania, Austria e Svizzera, e ora approda nel nostro Paese. Oggi Claude sta lavorando in studio su nuova musica e si tiene pronto per un prossimo step!

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