Virtus Roma-Carpegna Prosciutto Pesaro 92-83: vittoria sofferta tra le mura amiche

La squadra di coach Piero Bucchi vola a dieci punti in classifica, una quota di tutto rispetto dopo nove giornate e che al momento le assicura il quarto posto in coabitazione con Milano, Brescia e Fortitudo Bologna. I capitolini cominciano ad accarezzare il sogno di conquistare un posto alle Final Eight di Coppa Italia, un evento che potrebbe rilanciare definitivamente le ambizioni della Virtus con una vetrina mediatica fondamentale per l’interesse degli sponsor. Roma la settimana prossima sfiderà sul campo amico Treviso, un banco di prova importante che potrebbe fornire un primo bilancio riguardo il potenziale tecnico e umano di una compagine che fino a questo momento ha superato di slancio le aspettative.

I padroni di casa hanno archiviato la vittoria con Pesaro sfoggiando un pragmatismo rimarchevole: Jerome Dyson e Davon Jefferson limitati da una serie di guai fisici e i problemi di falli di Amar Alibegovic (in campo solo 17 minuti) non hanno rallentato il flusso di gioco virtussino capace di trovare linfa da Giovanni Pini e Tomas Kyzlink. La capacità di “sporcare” il foglio della partita e di trovare soluzioni alternative in corsa di fronte alle difficoltà dei migliori giocatori del roster si sta rivelando una piacevole abitudine. La flessibilità di impiego dei pochi effettivi a disposizione sta spegnendo sul nascere ogni tipo di polemica riguardo la scarsa profondità della squadra anche se è facile immaginare la firma di un rinforzo con questa classifica.

Con il recupero di Roberto Rullo e la possibile sostituzione di Mike Moore (ad oggi unico a salire sul banco degli imputati) i romani potrebbero fare un discreto salto di qualità. Coach Bucchi spinto dalla necessità ha schierato a lungo una serie di quintetti atipici con due lunghi di ruolo che hanno spazzato via la fragile difesa avversaria, la natura perimetrale dei capitolini è stata sacrificata con successo sull’altare della praticità. Pesaro ha tirato da tre punti in modo quasi ossessivo per lunghi tratti dell’incontro e ha finito per scoccare 33 conclusioni contro le quindici della compagine locale.

I ragazzi allenati da Federico Perego hanno sofferto l’infortunio di Clint Chapman dopo pochi minuti e hanno finito per forzare circolazione di palla e distribuzione di gioco. La Victoria Libertas è comunque riuscita a sfruttare la ridotta rotazione di Roma e grazie a una serie di fiammate di Jaylen Barford e un metro arbitrale abbastanza generoso (ben 39 liberi) si è fatta minacciosa nel finale sfiorando una clamorosa vittoria esterna. Giovanni Pini ha risposto alle maggiori responsabilità con una prestazione maiuscola coronata da una doppia doppia (10 punti, 10 rimbalzi in 25 min) e l’efficacia al tiro della coppia Kyzlink – Buford (13 su 18 dal campo) ha fatto la differenza. Da rimarcare anche la prestazione generosa di Tommaso Baldasso che non riempe quasi mai il foglio delle statistiche ma apporta sempre alla causa grinta e fisicità provvidenziali al carattere della squadra.

La partita

Davon Jefferson scende in campo con uno stato febbrile e per “tagliare” il minutaggio Giovanni Pini prende il suo posto al centro del pitturato romano. Jerome Dyson non si è allenato per tutta la settimana ma occupa il suo posto regolarmente in cabina di regia e grazie a una delle sue prime accelerazioni mette a referto il 12-7 che scalda il cuore del pubblico e vale il primo differenziale significativo dell’incontro. La “Vuelle” replica con il giovane Eboua (classe 2000) e il solido Chapman che è costretto ad abbandonare per infortunio dopo solo cinque minuti. Barford trascina in avanti Pesaro per pochi tratti (14-16 ) ma sono 5 punti di fila di William Buford che ispirano il 24-20 del primo periodo che registrano l’inerzia della contesa a vantaggio dei romani.

Sono una serie di ricami in post basso di Alibegovic che alimentano il flusso offensivo dei capitolini nel secondo periodo, il giovane prospetto dirige un parziale che traghetta la partita sul 34-27, decisiva la collaborazione di un impeccabile Giovanni Pini. Dyson già claudicante subisce una piccola contusione al ginocchio che lo manda temporaneamente fuori giri, la Virtus dà l’impressione di controllare agevolmente. Ancora Barford tiene a galla la Victoria con una serie di forzature che vanno a buon fine, in generale troppi palleggi e pochi passaggi per gli ospiti.

In avvio di ripresa il redivivo Dyson regala la doppia cifra di vantaggio al pubblico locale ma il risveglio di Thomas (8 punti nel terzo quarto) mantiene in equilibrio il punteggio che resta sempre in bilico. Roma rinuncia alla sua anima perimetrale e attacca senza sosta il pitturato della Victoria, i ragazzi di coach Perego perdono spesso la bussola offensivamente e si abbandonano a una serie di conclusioni velleitarie dalla grande distanza che non fanno mai troppo male alla difesa.

Nel finale la stanchezza e una serie di palloni persi sanguinosi della Virtus riapre la sfida, la pressione della Vuelle comincia a farsi sentire dopo un gioco da 4 punti del solito Barford che trascina la gara sul 70-68. Roma replica con vigore e due tiri liberi sbagliati dal cannoniere ospite forniscono prezioso ossigeno al punteggio che resta fermo sul 81-77. Una serie di fischi generosi e la freschezza del solito Eboua trascinano Pesaro sotto di un punto (81-80) ma una tripla provvidenziale di Kyzlink e il talento di Dyson e Jefferson traghettano Roma fino alla fine. I due americani sono stati decisivi anche in pessime condizioni fisiche e hanno griffato un altro successo.

 

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