Sergio Leone: diatriba tra romanisti e laziali

Ma il figlio Andrea chiarisce la squadra del cuore di suo padre

Un enorme murale spunta ha Centocelle, è dedicato a Sergio Leone, regista che ha fatto la storia del cinema mondiale, romano doc.
L’omaggio a Leone è firmato Lucamaleonte ed è spuntato su una palazzina dell’Ater a Via Tor de’ Schiavi. Infatti l’opera è stata promossa da Ater Roma e dall’As Roma, con il patrocinio della Regione Lazio, e rientra nelle celebrazioni per i 150 anni di Roma Capitale. Infatti non è l’unico murales di grandi artisti romani che hanno colorato la città: nei mesi scorsi è toccato a Gigi Proietti, Anna Magnani, Alberto Sordi, Lando Fiorini. Tutti grandi artisti romani, vanto e orgoglio dei cittadini.
Quel vanto per un romano diventa più grande se quegli artisti oltre ad essere romani tifano anche la sua squadra del cuore. Per questo motivo in questi giorni si è creata una diatriba tra romanisti e laziali, come se non bastassero già i motivi calcistici dati gli ultimi aneddoti sportivi, sulla fede calcistica di Sergio Leone.

Dopo che la foto del murale ha iniziato a circolare in rete molti siti di informazione biancocelesti hanno cominciato a rivendicare il tifo di Sergio Leone gridando al falso storico. “Era laziale perché quest’opera è promossa dall’As Roma?”. Così molti personaggi più o meno noti sono stati citati dalle testate.

La testimonianza di maggior peso è stata quella di Carlo Verdone, suo grande discepolo. Nell’ottobre 2021 raccontò di quando andò con la figlia nella sua casa di Ostia e lo trovò in poltrona ad ascoltare la sua Lazio alla radio, perché lui era della Lazio.”
Ma presto è arrivata la smentita da parte degli eredi Leone. Il primo a dirlo è stato suo figlio Andrea tramite un twitter “Mi dispiace per voi, ma papà era romanista“. Una seconda conferma è arrivata dalla figlia di Andrea, nipote di Sergio, Flaminia: “Nonno era romanista“. E a seguire molti racconti su aneddoti legati stadio dove andava a vedere le partite.
Così anche Verdone ha fatto un passo indietro, scusandosi.

E così il derby si chiude: Sergio Leone, il cui murale colora da qualche giorno a questa parte via Tor de’ Schiavi, era romanista.

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