Roma investe 100 milioni sul suo patrimonio culturale

Poco meno di un milione di euro per il Foro di Cesare. 4 milioni e mezzo per il Mausoleo di Augusto. 830 mila euro per Ponte Sant’Angelo. Un milione e duecento mila euro circa per il Mausoleo dei Gordiani. “Eppur si muove”. Il vicesindaco con delega alla Cultura, Luca Bergamo, riassume con una battuta il piano triennale di investimenti da 100 milioni di euro per la cura del patrimonio culturale di Roma Capitale illustrato questa mattina ai giornalisti in una delle stanze dell’assessorato di via Campitelli 7. “Novità importanti” esordisce “troppo spesso sepolte dal quadro di sofferenza che vive questa città”. Al suo fianco, il sovrintendente capitolino Paolo Parisi Persicce e direttore del dipartimento alle Attività culturali Vincenzo Vastola.

Più che nuovi fondi, un lavoro capillare per non disperdere le risorse a disposizione. Il piano arriva “dopo anni di difficoltà ad utilizzare questi fondi destinati al patrimonio culturale e archeologico”. Tanto che “dal 2017 abbiamo avviato insieme alla Sovrintendenza un lavoro per reimpostare il loro impiego”. Risultato: “Nel 2018 abbiamo impegnato oltre il 77 per cento delle risorse disponibili, pari a circa 22 milioni di euro. Nel 2017 eravamo fermi al 15, mentre negli anni precedenti la forbice oscillava tra il 25 e il 30 per cento”. Il piano proseguirà fino al 2021 con altri 55 milioni di euro e uno stanziamento, per il solo 2019, di 33 milioni. “Una novità di natura strutturale”, sottolinea ancora Bergamo, che mette sul piatto “risorse certe” e una serie di intervanti che puntano a “una valutazione della città nel suo insieme”.

A partire dalle istituzioni culturali cittadine. Per la manutenzione straordinaria di questi enti andranno circa 10 milioni di euro. 3 milioni e 729 mila euro per Musica per Roma, destinati in parte ad interventi sulle ‘cupole’ dell’Auditorium. Un milione e 266 mila euro andranno all’Azienda speciale Palaexpo, in particolare per lavori di restauro e risanamento conservativo delle facciate. Al Teatro dell’Opera, un milione e mezzo: verranno acquistate nuove sedute ed effettuati interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica. I quasi due milioni destinati a Teatro di Roma cadranno a pioggia su tutti i teatri della città, prevalentemente per lavori di manutenzione straordinaria. Il ragionamento va, però, oltre ‘le opere’: “Si tratta di enti che operano solamente in Centro” spiega. “In una città estesa dieci volte Parigi non possiamo non porci il problema della loro trasformazione in strumenti di distribuzione della ricchezza culturale”.

L’estensione della rete delle biblioteche di Roma “avverrà invece seguendo il criterio consapevole dei vuoti dello spazio socio-urbano e non semplicemente là dove ci sono degli edifici a disposizione”. In numeri, nel 2018 a Biblioteche di Roma “è andato oltre un milione di euro per interventi di manutenzione straordinaria e per un importante aggiornamento del catalogo, fermo da anni, con l’acquisto di 5 mila nuovi titoli”. Dal 2019 al 2021 lo stanziamento raggiungerà gli 11 milioni e 720 mila euro.

Segue un elenco di quasi trenta interventi ‘puntuali’ a monumenti e aree archeologiche. Dal Campidoglio alle zone più periferiche. Non semplici opere di manutenzione per siti “in stato di ammaloramento” ha spiegato. “Questa amministrazione intende la fruizione del patrimonio culturale come valore per la vita civile della città e non solo al servizio dell’offerta turistica”. Da un lato, quindi, la necessità di soppesare quanto “la percezione della vitalità culturale romana sia sottodimensionata rispetto alla realtà”. E “i dati in crescita degli accessi al sistema museale, al 70 per cento composto da residenti, lo confermano”. Dall’altro la difficoltà innegabile di una capitale che, proprio come Barcellona, Parigi o Venezia, è costretta a fare i conti con il “governo del turismo di massa” affrontabile solo “con risposte complesse” e “strategie di medio periodo”.

La meraviglia attrattiva di Roma non è solo al Colosseo e a Fontana di Trevi, si potrebbe riassumere. Così nel lungo elenco di interventi che insistono sull’area del Campidoglio figurano un milione e 900 mila euro per la Rupe Tarpea; un milione e 650 mila euro per il restauro di Villa Caffarelli, a ridosso del Teatro Marcello; due milioni e cento mila euro per la restaurazione dell’ex ospedale Germanico.

Diversi progetti anche tra i Fori Imperiali e il Celio, area che ha attirato diverse donazioni, come il milione di euro per la via Alessandrina, arrivato allo Stato dell’Azerbaijan o il milione e mezzo per il Foro di Cesare, atto di mecenatismo dell’Accademia di Danimarca, grazie alla Fondazione Carlsberg. I lavori per la Basilica Ulpia, poco più di 2 milioni di euro, li ha stanziati invece l’uzbeko Alisher Usmanov. “Non sponsorizzazioni ma donazioni totalmente svincolate dall’esito” ha specificato Bergamo. E per il futuro: “Stiamo esplorando la possibilità di accordi consistenti per interveti sul patrimonio culturale derivanti dal dialogo tra la sindaca e le rappresentanze diplomatiche”.

Un capitolo di spesa importante, in parte ereditato dalla passata amministrazione, riguarda il Mausoleo di Augusto e piazza Augusto Imperatore. Oltre 5 milioni di euro totali per il primo, frutto di un atto di mecenatismo della fondazione Tim. Oltre 8 milioni e 700 mila euro le opere per la piazza, “bloccate da un ricorso, ora stanno ripartendo”.

E ancora. Il Teatro Valle: “Siamo riusciti a portare a termine il primo stralcio che ci ha permesso l’apertura temporanea della struttura e allo stesso tempo di bandire una gara europea per la progettazione della messa a norma dell’impianto, adesso in corso di aggiudicazione”. In totale, l’investimento ammonta a oltre 2 milioni e 500 mila euro. La progettazione e il restauro di 4 fontane monumentali e di Ponte Sant’Angelo. I monumenti in periferia: quasi 2 milioni di euro per il Mausoleo dei Gordiani; valorizzazione dell’area archeologica di Centocelle, della Villa e del Circo di Massenzio sulla via Appia, della Villa Plinio a Castel Fusano.

Infine la pianificazione: poco più di tre milioni di euro divisi in due lotti, centro storico e ‘dalle mura in poi’, per concludere un accordo quadro con un unico operatore economico per l’esecuzione di lavori di manutenzione ordinaria e pronto intervento del patrimonio monumentale storico, artistico e archeologico di Roma Capitale.

“100 milioni di euro per investimenti non è certo una cifra sufficiente per assicurare un intervento sulla totalità del patrimonio amministrato” ammette Bergamo “ma allo stesso tempo è un impegno consistente da parte dell’amministrazione che con questa pianificazione di lungo periodo diventa sostanziale”. Presto “presenteremo un accordo tra il Capidoglio e il ministero dei Beni Culturali. Altre novità relative al nostro patrimonio”.

 

 

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