Roma 2030, un sogno da 45 miliardi per la capitale e l’Italia intera

Dopo il 1942 Roma questa volta vuole vincere

Sarà un gennaio con una partita durissima per Roma, comincerà la campagna elettorale per portare l’Expo 2030 a Roma, una partita da 45/50 miliardi di euro. §
Il piatto è molto ricco e gli avversari anche: oltre Roma combattono per Expo 2030 Mosca per la Russia, Busan per la Corea del Sud, Odessa per l’Ucraina, Riyad per l’Arabia Saudita.

La candidatura è stata presentata dal presidente Draghi a settembre con una lettera al segretario generale del Bureau International des Expositions (Bie), Dimitri Kerkentses e entro giugno andrà presentato il progetto all’attenzione dei dirigenti Bie per poi essere scelti eventualmente nell’ottobre del 2023 dai 170 Paesi membri.
L’Italia ce l’ha fatta nel 1992 con Genova e nel 2015 con Milano. Ma Roma ha un conto in sospeso, quello del 1942. Era nato un quartiere apposito per l’esposizione universale di quell’anno ma la seconda guerra mondiale ruppe quel sogno e quegli sforzi fatti per la costruzione di un’intera area, che oggi resta ai romani come un bellissimo quartiere.

Quindi Roma deve e l’intero paese deve dare tutto. Sarà importante realizzare un progetto credibile, sostenibile, imbattibile. In tempi rapidi. Innanzitutto occorre trovare un’area di almeno 150 ettari con una buona viabilità, ottimo sotto il punto di vista della sicurezza.

Il momento è difficile ma l’economia dalle grandi crisi ne esce sempre rafforzata per la parabola che dopo una decrescita riporta sempre ad una crescita. L’Expo può solo fare da catalizzatore alla rinascita. Infatti un report realizzato dal Centro di Ricerca Luiss – X.te con il supporto di Ey Advisory, si legge sul Corriere, volto a valutare gli effetti che Roma 2030 potrebbe avere per la capitale e per l’Italia intera, indica la cifra totale di 45,7 miliardi: 2,5 miliardi come effetto economico diretto, 24,9 miliardi come indiretto, 7,3 miliardi come effetto fiscale, 11,1 miliardi come effetto indotto. Cifre che si basano, tra l’altro, su una previsione di 34,7 milioni di spettatori. Nel 2015 Milano ha ospitato oltre 21 milioni di visitatori in una location di 110 ettari. Un’analisi degli organizzatori in tandem con la Bocconi ha stimato un impatto economico di lungo periodo misurato in un incremento nella produzione di 31,6 miliardi di euro (l’1% della produzione nazionale), e un valore aggiunto di 13,9 miliardi di euro.

Ma l’Expo a Roma ha un valore in più: la rigenerazione, la rivisitazione di una città come Roma diventerebbe un modello all’avanguardia della città antica che guarda al futuro. Nonostante la sua anima di città storica Roma supera la tradizione e si pone a modello per le tutte le grandi metropoli, superando per esempio l’ormai vecchia divisione tra centro e periferia.
Che sia la volta buona. I presupposti ci sono, ci vuole l’unione di tutto il paese.

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