Parco Papacci, volontari puliscono fondovalle da discarica abusiva

Una corsa che fa bene all’ambiente. Roma nord si lascia ispirare dalla Svezia e lancia una giornata all’insegna del plogging: la disciplina sportiva inventata da Erik Ahlström che consiste nel raccogliere rifiuti mentre si corre. Lo scenario prescelto è quello del Parco Papacci, nella zona critica del fondovalle dove “zozzoni” e incivili sono soliti sversare in modo illecito cumuli di rifiuti. Nel verde ciclicamente sorgono montagne di copertoni, elettrodomestici in pezzi, calcinacci e rifiuti ingombranti. Una vera e propria discarica ai piedi del parco. Per questa servirà uno sforzo immane, per le cartacce sparse, buste e bottiglie si potrà puntare sul plogging per fare più in fretta e allo stesso tempo allenarsi un po’.

Plogging al Parco Papacci: la raccolta dei rifiuti mentre si corre
“Il lockdown a quanto pare non ha bloccato gli incivili e anche quest’anno con guanti, mascherina e il dovuto reciproco distanziamento, nella nostra prima uscita primaverile, in stretta osservanza delle regole anti Covid, riproponiamo una nuova azione di pulizia e di sensibilizzazione contro l’abbandono dei rifiuti nei parchi: fenomeno che tristemente si ripete vanificando la buona educazione e l’impegno di tanti” – scrive Simonetta Bertusi, presidente della Borsa Archeologica Artistica Agrituristica del Lazio, associazione non profit per lo sviluppo sostenibile. Per il Parco Papacci dunque pulizie post-pasquali all’insegna di sport e senso civico. L’appuntamento è per la mattina del 10 aprile, dalle 9 alle 12. Anche Ama supporterà i volontari.

La zona di fondovale preda di zozzoni e incivili
“L’obiettivo, che ciascuno di noi porterà avanti in autonomia, convergerà in un meritorio obiettivo comune: quello di effettuare la pulizia di uno dei parchi urbani simbolicamente più significativi di Roma, con il suo sepolcro dei Veienti e la variante Veientana della Via Francigena, nel tratto conclusivo dell’ingresso a Roma, all’interno del Parco di Veio, immerso nella Valle di Poussin, il pittore che ha immortalato la Valle della Crescenza lasciandosi ispirare dalla sua natura, oggi tristemente aggredita dall’inciviltà di chi, invece, ritiene, e si arroga il diritto, di utilizzarla come discarica. L’abbandono indiscriminato dei rifiuti – scrive BAAAL – è un problema sociale che va combattuto con tutte le nostre forze e, in questo caso, mettendoci operativamente in campo per risolverlo. Ognuno di noi, con le opportune cautele, e la volontà condivisa di partecipare ad un grande progetto di rigenerazione urbana che ciclicamente ogni anno rilanciamo”.