Materassi buttati sulla ciclabile di Gregorio VII, Raggi: “Zozzoni, vergognatevi”

Due materassi buttati sulla ciclabile, tra le auto in sosta e la corsia dedicata alle biciclette. E’ questo lo scenario che si sono trovati davanti residenti e ciclisti di passaggio in via Gregorio VII: una delle piste transitorie parte di quel piano da 150 chilometri complessivi varato dal Campidoglio in pieno lockdown per incentivare la mobilità sostenibile e alternativa. Una corsia ciclabile utilizzata come discarica da qualche “zozzone” – non usa mezzi termini la sindaca di Roma, Virginia Raggi, condannando il gesto.

Materassi buttati sulla ciclabile di Gregorio VII, Raggi: “Zozzoni”
“Ma è possibile che la gente non si vergogni di comportarsi in questo modo incivile?” – scrive dai social. “Dobbiamo tutti avere tolleranza zero per gli zozzoni che sporcano Roma. Se vedete qualcuno che sversa illegalmente rifiuti ingombranti, segnalateli subito. Dobbiamo fermarli e mettere un argine a questo fenomeno perché gesti di questo tipo, ogni anno, costano a tutti noi cittadini 2 milioni e mezzo di euro. Lo ribadisco: sono soldi che si possono utilizzare per migliorare servizi di raccolta, ad esempio comprando nuovi camion o mezzi per Ama”.

I ciclisti non hanno dubbi: “E’ boicottaggio della ciclabile”
Ma in merito ai materassi abbandonati su Gregorio VII c’è anche chi sospetta che si tratti di un boicottaggio ai ciclisti e alla loro pista all’ombra della Cupola di San Pietro. Si perchè quel tracciato da settimane è finito in un vortice di critiche, considerato “pericoloso e inutile”, nemico della viabilità e dei posti auto che sarebbero “sensibilmente ridotti”.

Di tutt’altro avviso gli amanti delle due ruote ben felici di poter pedalare in tranquillità al lato di una delle arterie più trafficate del centro città. Per questo, dopo un duro scontro all’interno del quartiere, tra richieste di smantellamento da una parte e cartelli di “moralizzazione” contro la sosta selvaggia dall’altra, più di qualcuno non ha dubbi: quei materassi sono “un chiaro, imbarazzante tentativo di boicottaggio”.

 

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