Divieto di cellulari in classe: la misura si estende alle scuole superiori
Con una nuova circolare, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ufficializzato l’estensione del divieto di utilizzo dei cellulari in classe a tutti gli ordini di scuola, comprese le superiori. La decisione, definita “improcrastinabile” dallo stesso ministro, segue il provvedimento dello scorso anno che aveva già imposto lo stop agli smartphone dalla scuola dell’infanzia fino alla terza media.
Le regole del divieto: come e quando si applica
Il divieto è totale e valido per l’intero orario scolastico. La novità più rilevante è che l’uso del cellulare non sarà consentito nemmeno per scopi didattici, una stretta significativa rispetto alle pratiche attuali in molti istituti.
Fanno eccezione solamente due casi specifici:
- L’uso dello smartphone previsto nei piani educativi personalizzati (PEP) per studenti con disabilità (BES/DSA).
- I percorsi didattici degli indirizzi di studio di informatica e telecomunicazioni, dove il dispositivo è uno strumento di lavoro.
La circolare affida ai singoli istituti il compito di far rispettare le nuove regole, prevedendo la possibilità di inserire specifiche sanzioni disciplinari nel proprio regolamento. L’efficacia del divieto dipenderà quindi dalla capacità organizzativa delle singole scuole e dalla sensibilità dei docenti.
Perché questa decisione? le motivazioni del Ministro
La scelta di Valditara si fonda sulle crescenti preoccupazioni riguardo l’impatto degli smartphone sul benessere degli studenti. Nelle sue circolari, il ministro ha citato studi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) che evidenziano una correlazione tra l’uso eccessivo del cellulare e un peggioramento del rendimento scolastico.
Il provvedimento si inserisce inoltre nel più ampio dibattito internazionale sugli effetti che smartphone e social network hanno sullo sviluppo psicologico e sulla salute mentale di bambini e adolescenti, un fenomeno complesso e ancora oggetto di studio.
Un dibattito Europeo e Mondiale: l’Italia non è sola
La mossa di Valditara non è un caso isolato, ma si allinea a una tendenza internazionale. Il ministro ha infatti comunicato di aver proposto alla Commissione Europea di estendere il divieto a tutte le scuole degli Stati membri, ricevendo riscontri positivi.
Molti Paesi si sono già mossi in questa direzione:
- La Francia ha introdotto una legge simile già nel 2018.
- Nei Paesi Bassi il divieto è in vigore dal 1° gennaio 2024.
- Finlandia e Svezia ne hanno limitato l’uso ai soli fini didattici.
- Anche Belgio, Portogallo e Spagna stanno discutendo misure analoghe.
Il tema è globale: per fare un esempio recente, anche il Brasile a gennaio ha vietato i cellulari nelle scuole primarie e secondarie, dimostrando come la gestione della tecnologia in classe sia una delle sfide educative più attuali.