“Amo il cibo scaduto”, ecco il nuovo trend in arrivo dalla Cina

Sempre più giovani lo fanno e sempre più negozi emergono

Wu Lin è una studentessa universitaria di 19 anni e ogni giorno in Cina si mette in fila in un negozio specializzato nella vendita di cibo vicino alla data di scadenza per poi tornare nel suo dormitorio con la spesa fatta. Risparmia così dal 50 al 70% perché questi prodotti vengono scontati a queste percentuali.

Wu Lin non è l’unica, anzi. Fa parte di un numero sempre crescente di giovani cinesi che acquistano cibo scaduto a prezzi ridotti. Oltre l’economia il beneficio è anche il consumo più razionale incentivato da una legge anti-spreco alimentare nel Paese varata ad aprile.

Secondo uno studio di iiMedia Research, un’agenzia di consulenza cinese, il mercato del cibo quasi scaduto ha superato i 30 miliardi di yuan in Cina (circa 4,64 miliardi di dollari) nel 2020 e il 47,8% dei consumatori che approfittano di queste offerte sono di età compresa tra i 26 e i 35 anni.
Tutti i giorni, oltre 70.000 giovani si scambiano consigli sull’acquisto di alimenti quasi scaduti su una comunità online chiamata “Amo il cibo quasi scaduto”.
A differenza del tradizionale modo di pensare, soprattutto in Occidente,  che considera l’acquisto di beni di questo tipo come da avari o fonte di imbarazzo, sempre più giovani come Wu apprezzano questo tipo di consumo sostenibile che può aiutare a frenare lo spreco di cibo. E i negozi di alimentari al dettaglio che vendono cibo vicino alla data di scadenza si sono moltiplicati nelle città della Cina.
Lo spreco di cibo è un problema globale e ha aggravato la fame nel mondo.
Il valore delle perdite e degli sprechi annuali di cibo in tutto il mondo è stato stimato in 400 miliardi di dollari, come ha dichiarato Maximo Torero, capo economista dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, all’agenzia di stampa Xinhua alla fine del 2020.

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