Zingaretti a Raggi: “Decida sugli impianti. Il ciclo dei rifiuti deve chiudersi a Roma”

“La città deve scegliere: agire affinché si rispettino i dettami dell’Europa che ci dice che il ciclo deve essere locale. Quindi costruire impianti sul suo territorio: decida Roma se siano termovalorizzatori o impianti di riuso, solo per fare esempi. Però bisogna scegliere”. Deciso e determinato Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha spiegato come sia importante per Roma decidere di chiudere in città il ciclo dei rifiuti, lì dove inizia.
Dichiarazioni che indicano la strada all’amministrazione comunale, che da tempo ha indicato un proprio piano per la chiusura del ciclo dei rifiuti, segnalando la necessità di costruire tre impianti per il compostaggio, due a Casal Selce, uno a Cesano. Per il resto si punta tutto sull’aumento della differenziata, ad oggi ferma al 43%, ma con l’obiettivo ambizioso del 70% entro il 2021. L’impiantistica per il quantitativo di rifiuti attuali è però insufficiente e da tempo la Regione ha richiesto alla Città Metropolitana, presieduta da Raggi stessa, di indicare i siti per gli impianti che consentano di portare la quota dei rifiuti smaltiti in provincia dal 25% al 75%, così come accade nel resto d’Europa. Nella stessa intervista ne parla Zingaretti.

“Il ciclo dei rifiuti deve iniziare e finire a Roma”

Il governatore della Regione Lazio ha puntato l’attenzione sull’importanza della chiusura del ciclo dei rifiuti a Roma. Per avvalorare la sua tesi ha chiamato in causa l’Europa e ha spiegato: “Il 90-95% del ciclo dei rifiuti di Parigi e Londra si svolge all’interno delle due capitali, a Roma solo il 25%”. Non solo, Zingaretti ha sottolineato l’importanza dei guadagni per la città di Roma: “Non si può pensare che ciò che qui non si vuole lo debbano prendere Viterbo, Latina, Frosinone o addirittura altre Regioni o altri paesi europei che sui rifiuti romani guadagnano”.

Come sono i rapporti tra Nicola Zingaretti e Virginia Raggi?

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, giunto al suo secondo mandato (ma questa volta non ha la maggioranza in consiglio) ha commentato anche i rapporti che intercorrono tra il suo ufficio e quello della prima cittadina di Roma definendo “un buon rapporto di collaborazione seppur con vedute diverse”. E si è detto pronto a “continuare a darle una mano così come fatto in passato – perché – bisogna sempre far prevalere l’impegno istituzionale sull’appartenenza politica”.

I progetti e la “politica di filiera”

Nicola Zingaretti ha snocciolato anche qualche numero: “Abbiamo fatto un bando per un totale di 26 milioni di euro, con il quale sono partiti 1480 progetti – non solo – bisogna puntare su una politica di filiera: mettere in comune ricerca e scienza, puntare sui grandi poli universitari e su chi può svilupparne il lavoro. Favorire la crescita dell’ecosistema: ricerca, innovazione”

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