Roma Multiservizi, si alza lo scontro sugli esuberi: “In 400 rischiano il licenziamento”

Si alza lo scontro tra sindacati, azienda e Campidoglio su Roma Multiservizi. A poco più di un mese dalla pubblicazione della gara per la selezione del soggetto privato con cui costruire una nuova società, scelta fortemente contestata dai lavoratori che avrebbero preferito affidare i servizi ad una società di primo livello, sul tavolo della discussione tornano i licenziamenti. Un tavolo infuocato da tempo che questa mattina si è acceso nel corso di una commissione Trasparenza convocata dal presidente Marco Palumbo in merito all’avvio della procedura di mobilità per 30 lavoratori. Una procedura definita “illegittima e inaccettabile” da Luca Battistini, segretario della Filcams Cgil di Roma e Lazio. E non solo per questioni tecniche legate al fatturato, “ci mostrino le analisi in merito”.

Il nodo, per l’amministrazione a Cinque Stelle, è anche politico: “Il 27 settembre scorso abbiamo siglato un accordo con l’assessore alle Partecipate, Massimo Colomban, e con il delegato della sindaca, Antonio De Santis, che garantisce la tenuta occupazionale delle partecipate in relazione alla loro riorganizzazione” ha continuato il sindacalista. Nel corso della commissione Stefano Bina, direttore generale di Ama, che controlla al 51% Roma Multiservizi, ha però preso le distanze: “Il rapporto coi sindacati riguarda l’autonomia di Multiservizi e ogni intervento di carattere diverso è una ingerenza di Ama nei confronti dell’azienda”. Ama, in sintesi, “non può fare niente”. Assente l’amministrazione Raggi con la maggioranza rappresentata dal consigliere Stefano Tranchina, che però non è intervenuto.

L’azienda, rappresentata dal direttore delle Risorse Umane, Pio Velardo, si difende: “C’è stata una perdita di commesse”. Poi avanza una precisazione di carattere tecnico: “Abbiamo avviato una procedura di trasparenza comunicando ai sindacati di avere degli esuberi, nessuno è stato licenziato. Abbiamo 75 giorni di tempo per trovare delle soluzioni”. Periodo al termine del quale potrebbero partire i licenziamenti. A far scattare queste procedure, quindi, “la perdita di alcune commesse, il subappalto delle scuole statali, perso totalmente, e siamo in uscita anche da Atac dove rimangono solo due piccoli lotti” ha spiegato nel corso della seduta.
In totale, gli esuberi che Roma Multiservizi vuole mettere in campo sono molti di più. La bomba era già esplosa nel giugno scorso quando, di fronte alla scadenza dell’appalto per le pulizie Atac, erano stati paventati 669 licenziamenti. E oggi, al termine della commissione, Bina ha reso pubblica una lettera inviatagli dalla dall’amministratrice delegata della municipalizzata, Rossana Trenti, nella quale si apprende che entro la fine dell’anno gli esuberi dovrebbero ammontare a circa 400 unità, pari al 20 per cento del totale. “Un atto dovuto” si legge nel documento che prevede di portare la forza lavoro a passare dalle 4.188 unità del 31 dicembre 2016, passando per gli attuali 3.759 (al 31 agosto 2017), alle 3.300-3.400 unità al 31 dicembre. “La specifica procedura di mobilità”, quella della perdita della commessa Atac, “interessa 398 addetti”. Tra le commesse, il documento cita anche la perdita delle scuole statali (15 milioni di euro all’anno) e quella del global service nelle scuole comunali, che scadrà il 31 luglio prossimo.

I sindacati sostengono l’illegittimità di tutte queste procedure e fanno sapere di “aver chiesto un incontro urgente con l’azienda, il Campidoglio e l’Ama” ha spiegato Battistini. “Quello che abbiamo chiesto di sapere oggi è se l’azionista pubblico concorda con questa procedura o meno. Se con ‘la parte politica’ è stato siglato un accordo non possiamo ritrovarci con una procedura di licenziamento collettivo per 25-30 persone e con una scadenza a 75 giorni” le sue dichiarazioni nel corso della commissione. “Oltretutto si parla della perdita della commessa Atac, ma l’affidamento è durato un anno e Multiservizi non ha assunto nessuno in questo lasso di tempo. Sarebbe stato più consono individuare un sistema proporzionato al danno, e invece qua si vuole licenziare il 50% della forza lavoro di sede in previsione di qualcosa che neanche si conosce”. Per i sindacati, che annunciano “una diffida”, il timore è che partirà “un effetto domino” legato all’avvio della procedura per la gara a doppio oggetto. “Non si può discutere di una procedura di licenziamento collettivo su previsioni che non ci è dato neanche sapere”.

Intanto, nel corso della commissione di questa mattina, si è registrata una presa di distanza da parte di Stefano Bina che ha spiegato: “La previsione per Ama è quella di uscire da Roma Multiservizi”. Ha spiegato: “Il rapporto coi sindacati riguarda l’autonomia di Multiservizi e ogni intervento di carattere diverso è una ingerenza di Ama nei confronti dell’azienda. Il ‘pulsante’ (dei licenziamenti, ndr) lo schiaccia l’amministrazione di Multiservizi nella sua autonomia, a prescindere da tutte le altre valutazioni. Ama può solo operare per indirizzi e non può sovrapporsi”. Bina però poi ha spiegato: “Abbiamo chiesto e ottenuto dall’azienda che la procedura non si chiuda con il licenziamento ma che queste persone possano essere ricollocate sul territorio senza generare perdite di posti di lavoro”.

“Siamo stati presi per i fondelli per due ore, ma ringraziamo il dg Bina che alla fine almeno ci ha dato un’idea di quello che vuole fare davvero il management di Multiservizi” le parole del presidente della commissione Marco Palumbo che attacca: “Quindi finora quelle del M5S sono state tutte chiacchiere: una presa in giro dei lavoratori che adesso rischiano di perdere il posto”. Poi la richiesta: “Proseguire con la convocazione immediata di un Consiglio straordinario su questo tema”.

Attacca anche il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, Alessandro Onorato : “Abbiamo assistito a Consigli comunali dove si dava per scontato che la variabile licenziamento dei dipendenti di Roma Multiservizi non esistesse” le sue parole. “In Consiglio comunale, al netto di quanto votato in passato (Onorato si riferisce all’internalizzazione promessa dall’amministrazione a Cinque Stelle, ndr), c’e’ stata la promessa della sindaca che nessuno sarebbe stato licenziato”. “Denunciamo l’assenza totale dell’amministrazione dalla commissione, nonostante gli inviti, e chiedo di riaggiornare e convocare in audizione i dipartimenti e gli assessori competenti nelle more del ritiro dell’atto che va contro l’accordo precedente” le parole del consigliere capitolino di Fdi-An, Francesco Figliomeni.

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