Planetario all’ex Dogana, Bergamo: “Dichiarazioni diffamatorie”. I dem: “Esposto ad Anac e Procura”

Il racconto delle dinamiche che hanno portato il Planetario del Comune di Roma all’ex Dogana di San Lorenzo. Un audio, in cui Tomaso Radaelli, ad di Mondomostre Skira, parla di “sollecitazioni dell’amministrazione a fare questa o quell’altra cosa”. Una notizia data un mese fa e rilanciata oggi alla luce delle polemiche sorte per la necessità assoluta di un bando per portare legalità e trasparenza nell’arena di Piazza San Cosimato. Nessuno da parte dell’amministrazione aveva all’epoca smentito. Oggi invece la notizia ha toccato evidentemente da vicino Luca Bergamo, assessore alla Cultura e vicesindaco di Roma.
Sotto pressione, ormai a livello internazionale, per la vicenda del Cinema America, con Martin Scorsese ultimo firmatario di un appello che ne sottolinea l’inadeguatezza, il responsabile delle politiche culturali della giunta Raggi definisce “diffamatorie dell’Amministrazione capitolina” le dichiarazioni riportate da RomaToday. Bergamo aggiunge di aver “trasmesso tutta la documentazione all’Avvocatura capitolina dando mandato di adottare le iniziative necessarie alla tutela dell’Amministrazione”. Poche righe che nulla spiegano della vicenda.
A parlare, nell’audio che abbiamo riportato, è stato colui che il bando l’ha vinto. Un bando che, alla luce del suo racconto, appare lecito definire opaco. Già, perché Radaelli spiegando il perché c’è un planetario all’Ex Dogana dice chiaramente

“Perché c’è un planetario lì dentro? Perché ce l’ha chiesto espressamente il Comune. Non è che ospitereste un Planetario?’. Il loro ‘ospitereste’ significa lo prendete, lo pagate, lo installate ve lo gestite. In buona sostanza era quella la storia. E Roma Planetario con il simbolo del Comune? Tutto pagato da noi, interamente”.
Quando per la trasparenza non basta un bando: “Il Planetario all’ex Dogana? Ce l’ha chiesto il Comune”

“Perché fare questo?” spiega Radaelli “(…) Bisogna che ci siano sempre delle bilateralità nel dialogo, altrimenti se tu chiedi soltanto permessi a un certo punto vai avanti a schiaffi. E se non hai maniera di restituire… restituire significa tante piccole cose, non vi nego di essere stato sollecitato dall’amministrazione a fare questa o quell’altra cosa”.

La nostra, evidentemente, non è un interpretazione. Anche per questo abbiamo pubblicato l’audio che, lo ribadiamo, è l’audio di un intervento pubblico all’Università Sapienza di Roma. Sul bando già a novembre avevamo sollevato dei dubbi.

Dopo che l’Amministrazione Capitolina ha ritenuto la proposta progettuale di pubblico interesse, del bando – che prevedeva tra l’altro “il diritto di prelazione per il proponente MondoMostre Skira nel caso in cui quest’ultimo non dovesse risultare l’aggiudicatario” -, non solo Mondomostre è stata l’aggiudicatario ma anche l’unico proponente.

“O siamo di fronte grossolani errori in fase di stesura del bando da parte dell’assessorato di Bergamo – denunciava il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori a novembre – o ci troviamo davanti a qualcosa che richiede maggiore chiarezza che provvederemo a fare nelle sedi opportune insieme al consigliere capitolino Francesco Figliomeni. Se emergeranno stranezze o dubbi, ci rivolgeremo alla Corte dei Conti per approfondire eventualmente ogni anormalità rispetto a quello che sembra un danno per le casse comunali e per i cittadini”.

Oggi lo stesso Fabrizio Santori, candidato con Fratelli d’Italia alla Regione Lazio, torna sulla vicenda: “All’ex Dogana sembrerebbe aver preso forma una strana modalità di assegnazione in proroga. A distanza di tempo dal nostro ultimo intervento al riguardo, la gestione di questi spazi sembrerebbe ancora molto opaca, e né la sindaca Raggi né il M5S fanno molto per chiarirla. Soprattutto alla luce delle parole dell’amministratore delegato di MondoMostre Skira riportate sul noto sito romano, dove si alluderebbe a presunti rapporti con il Comune che, a detta dell’ad, avrebbe acconsentito all’allestimento e gestione dell’area per ospitare il Planetario”.

A tirare in ballo Bergamo e a chiederne le dimissioni è stato il gruppo capitolino del partito democratico. Marco Palumbo, presidente della commissione trasparenza attacca: “Bandi e assegnazioni su misura con tanto di ‘ricatto’ o di ‘restituzione’ come la chiama Radaelli. La gestione dell’area giustifica quindi la scelta di ospitare all’interno della struttura denominata ex Dogana un Planetario del Comune. Ed ecco dunque il perché del ‘bando-lampo’ di Ze’tema, a cui Mondomostre Skira è l’unico soggetto a partecipare, con diritto di prelazione. Questo il prezzo che la società deve pagare al Comune per aver ottenuto, nonostante la normativa preveda autorizzazioni massime della durata di 150 giorni complessivi nell’arco di un anno, la gestione del complesso – continua Palumbo -. ‘Bisogna che ci siano sempre delle bilateralità nel dialogo, altrimenti se tu chiedi soltanto permessi a un certo punto vai avanti a schiaffi’ Questo è il prezzo della legalità targata M5S. Bergamo può uscirne solo in un modo con le sue dimissioni immediate”.

Sulla stessa linea la capogruppo dem e candidata alle elezioni regionali Michela Di Biase: “L’ipotesi di uno ‘scambio di favori’ raccontato dall’ amministratore delegato di Mondomostre Skira, Tomaso Radaelli, gestore della ex Dogana, segnerebbe una tendenza della giunta Raggi e del vice-sindaco Bergamo a selezionare gli operatori culturali a seconda di convenienze specifiche. In questo caso l’ospitalità per il planetario, per piazza San Cosimato la necessità di assecondare le richieste di una consigliera M5S e di altri non precisati residenti. Insomma con la richiesta di togliere qualche ‘castagna dal fuoco’ l’Assessorato alla cultura può concedere i permessi che occorrono. La notizia rivelata da Roma Today non ha ricevuto smentite da un mese”.

Lo stesso Palumbo, appresa l’intenzione da parte di Bergamo  di coinvolgere l’Avvocatura capitolina, annuncia: “La situazione del vicesindaco Luca Bergamo dopo il caso del bando di piazza San Cosimato e ora l’audio sull’Ex Dogana pubblicato da RomaToday è diventata ormai insostenibile. E’ chiaro che ora faremo un esposto ad Anac e Procura per fare luce sulla questione”.

“A quanto pare”, conclude Di Biase, “per i cinque stelle e il vice-sindaco Bergamo ci sono bandi e bandi. La trasparenza e la legalità vanno a fasi alterne a seconda della convenienza del momento. La vicenda del planetario mostra molte opacita’ e un’ambientazione sempre piu’ affine alla conduzione dell’Assessore alla cultura. Dopo questa ulteriore figuraccia, al vice-sindaco Bergamo non resta che un unico atto, quello delle dimissioni come da giorni chiede una parte consistente e molto autorevole del mondo culturale italiano”.

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