Piazza dei Navigatori, ok del Campidoglio: il nuovo palazzo sarà a destinazione residenziale

La partita è chiusa. Ventiquattro consiglieri capitolini hanno votato a favore della delibera che rinnova la convenzione su Piazza dei Navigatori. Sul territorio del Municipio VIII arriva un altro palazzone a vetri in cambio di oltre 16 milioni, da consegnare “in contanti” alla firma della convenzione. Soldi che dovranno essere spesi sui quadranti interessati dall’operazione. Vale a dire Tor Marancia e San Paolo.

Il M5s ci mette la faccia

Il Movimento 5 stelle, con la sola defezione della “dissidente” Grancio, trova i numeri per far  passare la delibera. E ci mette la faccia. “Questa Amministrazione chiede che i curatori fallimentari corrispondano a Roma Capitale al momento della stipula l’importo di circa 16,8 milioni”  ha ricordato l’assessore all’urbanistica Luca Montuori, evidenziando che si tratta di  “un atto mai fatto prima”. Anche la presidente della commissione urbanistica rivendica convintamente l’operazione. E’ stata  “una decisione assunta in maniera responsabile e consapevole. L’unica – ha spiegato Donatella Iorio – in grado di garantire alle casse di Roma Capitale introiti che, altrimenti, non sarebbero mai stati riscossi”. Per il capogruppo Paolo Ferrara, votando la convenzione  “evitiamo così che vengano aperti nuovi contenziosi che lascerebbero l’area nel degrado ed il quartiere senza i servizi promessi”. Non ci sarà comunque la possibilità di realizzare il sottopasso sulla Colombo, la principale opera pubblica che era stata chiesta con la vecchia convenzione. Peraltro, totalmente disattesa dagli stessi costruttori che, a fronte di due palazzi edificati, ha realizzato solo un parcheggio multipiano. La cui pubblica utilità è stata comunque oggetto di discussione.

I palazzi edificati restano ai costruttori

La mancata realizzazione  delle opere promesse era stata una delle principali frecce nella faretra dei contrari. Soprattutto dal fronte municipale si chiedeva, e non da oggi, di fare leva sul rispetto della vecchia convenzione, per acquisire “in danno” le opere già realizzate. La proposta era quella di passarle nella disponibilità del Patrimonio capitolino. Un’opzione che si ventilava soprattutto per l’albergo di via Costantino, da “recuperare” per risarcire il pubblico per le promesse non mantenute.

Il cambio di destinazione d’uso

“Ma  non sarebbe bastato far scadere la vecchia Convenzione per riacquisire al Patrimonio gli edifici realizzati e non far costruire il terzo palazzo – ha però tenuto a precisare il capogruppo Ferrara  – Nell’area esistono dei diritti a costruire che derivano da scelte fatte nel passato e che non si cancellano con la decadenza della convenzione”.  Cosa succede quindi ora? Ai costruttori viene data la possibilità di realizzare, dopo il palazzo a vetri e l’albergo, un terzo edificio. E potrà fruire dei benefici previsti dal piano casa. In questo caso però, a differenza di quanto le opposizioni avevano dichiarato, non con un premio di cubatura. Il vantaggio consisterà infatti nell’ottenere un cambio di destinazione d’uso.  Il centro direzionale diventa così un ben più remunerativo palazzo residenziale.

L’operazione è stata contestata anche in Aula Giulio Cesare. “Questo progetto è quello a cui in passato si era opposto il Municipio VIII all’epoca anche con l’apporto del Movimento cinque stelle” ricorda Amedeo Ciaccheri, attualmente l’unico candidato di centrosinistra alla presidenza di quel territorio. Ora che però l’ente di prossimità è commissariato dalla Raggi, non si ascoltano neppure le posizioni dei “grillini talebani”, ex consiglieri municipali apertamente contrari. Ed anche le proteste in Aula Giulio Cesare vengono silenziate. Su  indicazione del presidente d’aula Marcello De Vito,la polizia locale interviene ad identificare chi protesta, come il candidato minisindaco Amedeo Ciaccheri. Nel frattempo proposte dell’opposizione, arrivate soprattutto da Fratelli d’Italia, vengono tutte respinte. La delibera della convenzione passa. A breve torneranno gru e cantieri. Oltre ai 16,8 milioni di euro sul cui utilizzo presto, ma non è chiaro come, i cittadini saranno chiamati a decidere.

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