Incendi, arriva l’ordinanza: multe salate a chi non taglia l’erba.

Stop a fuochi di sterpaglie, barbecue e mozziconi di sigaretta. Ma non basta. Per limitare gli incendi estivi e garantire l’incolumità dei romani tocca manutenere prati e aree boschive, specie dove confinano con strade trafficate. Lo dice l’ordinanza della sindaca Virginia Raggi pubblicata in queste ore, con una serie di divieti e prescrizioni validi nel periodo compreso tra il 15 giugno e il 30 settembre. Enti pubblici e privati cittadini sono chiamati a collaborare, “al fine di evitare il possibile insorgere e propagare di incendi”. Come?
Da un lato i classici divieti di ogni anno: non si possono bruciare residui di vegetazione per ripulire terreni, utilizzare “apparecchi a fiamma o elettrici, motori e fornelli”, è vietato fumare nei parchi. Dall’altro abbiamo le azioni di prevenzione da mettere in atto, altrettanto importanti. Prima fra tutte “la ripulitura dalla vegetazione erbacea e/o arbustiva delle aree boscate confinanti con strade”, insieme alla “potatura delle piante arboree”.
Tradotto: per evitare incendi bisogna curare il verde. Pena multe salate, da 169 a 679 euro. C’è tempo venti giorni per mettersi in regola e adempiere alle prescrizioni. Ma il primo grande inadempiente, a onor del vero, è proprio il comune di Roma.
Chi emana l’ordinanza, il palazzo Senatorio di Virginia Raggi, è il primo in serissima difficoltà con il verde cittadino. Parchi come savane, manutenzione assente da mesi, foto e video di erba alta che rimbalzano sulle pagine facebook dei social network un giorno sì e l’altro pure.Tanto da spingere ieri il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti a lanciare l’allarme, annunciando lo stanziamento di 400mila euro per lo sfalcio dell’erba lungo le strade provinciali e appellandosi alle amministrazioni locali: “Noi faremo di tutto per spegnere gli incendi ma bisogna fare di tutto per prevenirli”.
Già, perché il quadro romano non viene nominato ma è difficile non sottintenderlo. Da settimane le aree verdi della città sono al limite del praticabile. E quando con 30 gradi si seccheranno diventeranno possibili focolai di incendi. Lo stesso comune di Roma multerà chi non ottempera ai doveri. E se l’ordinanza fosse attiva già oggi, dovrebbe cominciare proprio da sé stesso.

 

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