Gli italiani scelgono le ‘vacanze intelligenti’: 9 milioni partono a settembre

Le chiamano vacanze intelligenti e sono quelle partenze effettuate nei periodi in cui di solito la maggior parte dei viaggiatori torna dalla villeggiatura. Si tratta di quelle partenze pianificate per evitare il caos dei mesi estivi e anche per risparmiare qualcosa in termini economici, visto il generale caro prezzi che avviene nei mesi di luglio e agosto.

Un fenomeno non accessibile a tutti i lavoratori, spesso “costretti” a partire nei periodi in cui chiudono le aziende, ma che risulta in forte crescita per la popolazione italiana, come confermato dai dati pubblicati da Federalberghi.

Nel mese di settembre più di 9 milioni di persone, pari al 14,9% della popolazione, effettuerà almeno un giorno di vacanza. Un dato in crescita del 7,2% rispetto allo scorso anno, quando a settembre partirono il 13,9% dei cittadini.

Per la maggior parte di questi, 7,5 milioni su 9, si tratterà della vacanza principale, mentre per i restanti 1,5 milioni sarà una vacanza supplementare, con prenotazioni effettuate soprattutto nel fine settimana, magari per godere di un ulteriore dose di relax prima dell’arrivo dell’autunno.

Una scelta definita ‘intelligente’ proprio perché riserva diversi vantaggi ai viaggiatori, come afferma  il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, analizzando i dati sulle vacanze degli italiani: “Il primo punto a favore è la possibilità di godere della bellezza dei posti senza affollamento e senza code e di usufruire di prezzi più competitivi. Il vantaggio è evidente anche per le destinazioni e le comunità locali, che sempre più spesso devono misurarsi con la ricerca di un giusto equilibrio tra tutela dell’ambiente e sviluppo economico, libertà di circolazione dei turisti e benessere dei residenti”.

Ma per consentire ai turisti di trovare le località di villeggiatura in condizioni attrattive come nei mesi estivi, è fondamentale una politica di destagionalizzazione, che coinvolge non soltanto gli alberghi, ma tutti gli esercizi commerciali della comunità, dai servizi ai trasporti, fino alle attrazioni e ai negozi di ogni genere. “Tutti questi fattori – continua Bocca – devono essere sostenuti anche dalle istituzioni in modo da incentivare il turismo in bassa stagione e per alleviare il peso degli oneri fiscali e contributivi a carico delle imprese”.

Infatti queste ‘vacanze intelligenti” portano beneficio non soltanto a chi le compie e ai gestori di alberghi e simili, ma danno una grossa ‘mano’ anche al mercato del lavoro: “Nel mese di settembre, le imprese del turismo danno lavoro a circa un milione e centomila lavoratori, che scendono a 830mila a novembre. Se si riuscisse a prolungare la stagione di due mesi, si produrrebbe un aumento immediato dell’occupazione, con effetti concreti per più di trecentomila persone, in massima parte di giovane età: quasi il 70% ha meno di quarant’anni e il 44% meno di trenta”.

Ma chi sono i vacanzieri di settembre? L’indagine di Federalberghi, effettuata  con interviste dirette ai consumatori, viene completata con i dati Istat relativi agli esercizi ricettivi ufficiali, che nel mese di settembre registrano un flusso di arrivi pari a 12 milioni di persone. Di questi, 5 milioni sono italiani ed il restante stranieri. Il principale Paese di provenienza dei turisti stranieri è la Germania con 1,6 milioni di arrivi, seguita dagli Stati Uniti con 625mila arrivi e dalla Francia con 460mila. 

Vista l’espansione di questo fenomeno, dai molti risvolti positivi, la speranza di Bernabò Bocca è che “la prossima legge di bilancio tenga in adeguata considerazione il grande contributo che il settore turismo può dare al mercato del lavoro”. L’importante è che non si finisca per partire tutti a settembre, altrimenti questo tipo di vacanze non potranno più essere definite ‘intelligenti’.

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 romatoday