Emergenza rifiuti a Roma: sul litorale residenti bloccano il traffico

Cassonetti strapieni, strade sporche e odori nauseabondi. Sono ore di caos rifiuti per le strade della città. Come già accaduto a inizio estate, i romani fanno di nuovo i conti con l’emergenza spazzatura. Stavolta il quadrante più colpito sembra essere quello del litorale. E’ da Ostia che arriva il maggior numero di segnalazioni e denunce. Questa mattina intorno alle 10 un gruppo di residenti, esasperato dall’invasione di immondizia, ha spinto i secchioni in mezzo alla strada e bloccato il traffico su via Umberto Cagni, a Ostia Nuova (vedi foto in basso).  “I cittadini hanno deciso di dare un segnale, non ne possono più” ci racconta Leandro, che in zona ha il suo ufficio. “Mia madre abita qui e ho ben presente le condizioni di degrado di questo quartiere, è abbandonato, e Ama non passa”. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato Lido. E a seguito della protesta anche la municipalizzata ha fatto la sua parte, ritirando tutti i sacchetti e svuotando i cassoni.
Disagi e disservizi conditi dalle immancabili polemiche politiche: “E’ emergenza rifiuti a Ostia e la Raggi è in vacanza” ha commentato Francesco Giro, senatore di Fi e membro dell’ufficio di presidenza di Forza Italia. “Peccato che proprio Ostia, il mare di Roma, d’estate dovrebbe risplendere per garantire delle vacanze serene e sicure innanzitutto ai tanti romani che ogni mattina decidono di raggiungerla. E invece è sommersa di immondizia che sprigionano un odore acre insopportabile”. Ma non c’è solo il litorale. Immagini di secchioni tracimanti immondizia arrivano alla redazione da tutta la città. Centocelle, Spinaceto, San Paolo, Prati, Alberone, Cassia. Nessuno è risparmiato dalle conseguenze di un sistema impiantistico di smaltimento rifiuti che ogni tot, si sa, fa cilecca.
Emergenza rifiuti a Roma: sul litorale residenti bloccano il traffico

I rifiuti indifferenziati, lo ricordiamo, vengono conferiti in quattro Tmb, impianti di trattamento meccanico-biologico, due di proprietà dell’Ama e due del Colari, la società di Manlio Cerroni commissariata per un’interdittiva antimafia. Il combustibile che esce dagli impianti finisce negli inceneritori del Nord Italia, dove però non è possibile conferire nei giorni di festa. Basta sommare allo stop dei festivi, una manutenzione o un guasto nei Tmb ed è un attimo che le strade diventano impraticabili e i camion si ritrovano fuori dagli impianti impossibilitati a scaricare. E’ sempre lo stesso copione, destinato a ripetersi finché la città non si doterà di un ciclo autonomo di smaltimento.
Sulla fragilità del sistema romano è intervenuto questa mattina su La7 anche il vicepresidente della Camera, Luigi di Maio. “Vogliamo fare le gare pubbliche per la realizzazioni di nuovi impianti, Roma non può smaltire da sola tutto quello che produce. Ma non ho mai visto un’amministrazione fare bandi per impianti in appena un anno. Ci vuole tempo”.

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