Castel di Guido: entro aprile il bando per riqualificare la tenuta

Il futuro della tenuta di Castel di Guido è ad un punto di svolta. La Regione Lazio, che ha ripreso possesso del bene dopo anni di abbandono, ha annunciato entro la prossima primavera un bando per rilanciarla.

IL NUOVO BANDO – “Sarà pronto entro Aprile 2017” annunciano l’assessore regionale al Bilancio, Patrimonio e Demanio, Alessandra Sartore e l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Carlo Hausmann. Il tavolo di coordinamento vedrà il coinvolgimento anche di Roma Capitale e del Mibact –Soprintendenza Area archeologica di Roma, dell’Arsial e di tre tecnici, designati da Regione e Comune. “Il tavolo – spiegano gli Assessori Sartore e Hausmann – in questi mesi ha lavorato alla mappatura dettagliata del bene ed ha messo in campo possibili idee di rilancio e di sviluppo dell’area”.

LA VALORIZZAZIONE – Non è facile rilanciare una tenuta vasta e dall’enorme patrimonio archeologico, ambientale e boschivo come quella di Castel di Guido. Non ci sono però soltanto gli ottocentomila metri quadrati di boschi nell’area. La zona ospita anche “la Palledrara di Cecanibbio” uno dei siti paleontologi più ricchi al mondo di mammiferi fossili. Ma a Castel di Guido è particolarmente significativa la vocazione agricola. E quindi è proprio a partire da questa che bisogna ripartire per il rilancio dell’area. Lo ricorda anche il Presidente della Commissione Ambiente del Campidoglio Daniele Diaco. “Vogliamo mettere fine alla logica degli allevamenti intensivi e dar vita a una fattoria didattica-etica, raggiungibile e attraversabile a piedi o in bicicletta tramite un apposito percorso-natura che metta in risalto gli elementi archeologici. L’area diventerà il riferimento per la tutela e la valorizzazione delle biodiversità e accoglierà una rete di orti urbani sinergici con un ampio e variegato ventaglio di coltivazioni, incluse le colture per celiaci”.

L’ORA DEL RISCATTO – Sono molte le misure che il Consigliere comunale ha annunciato.Oltre a quelle citate si punta a creare “un Santuario destinato all’accolgienza degli animali da allevamento indesiderati”. Una finalità simile a quella già sperimentata con le 360 capre che a Castel di Guido sono state ricoverate. Arrivano da Accumoli, il paese dov’è stato localizzato l’epicentro del sisma del 24 agosto. Tornando ai progetti di rilancio ““Non vogliamo perdere più un istante – ha concluso il Consigliere pentastellato – per Castel di Guido è scoccata l’ora del riscatto”.

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